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La casa smart è in cima ai desideri degli italiani
GTRES

Gli italiani sognano una casa smart. In particolare, il 33% desidera elettrodomestici da comandare a distanza con il proprio smartphone. A renderlo noto l’Osservatorio sulla Casa, realizzato ogni anno da Leroy Merlin in collaborazione con Doxa.

Gli italiani sembrano avere una vera e propria passione per la tecnologia e si rivelano essere ben disposti nei confronti di questi sistemi di smart home. Il nostro Paese si posiziona al secondo posto in Europa per quanto riguarda l’impiego della robotica tra le mura domestiche e si conferma tra le prime 10 nazioni al mondo.

Secondo i dati raccolti dalla ricerca di Leroy Merlin, il 60% degli intervistati ritiene che la robotica sarà uno degli assi portanti dello sviluppo della casa del futuro e il 23% afferma di possedere apparecchi o impianti predisposti ad essere controllati e comandati a distanza o che, addirittura, si attivano in autonomia in base alle condizioni ambientali (ad esempio, tende da sole che si chiudono se inizia a piovere).

L’Osservatorio sulla Casa ha inoltre messo in luce quali sono i desideri e i bisogni legati al settore dell’abitare ed è emerso che al primo posto c’è la sicurezza: il 38% delle famiglie italiane, soprattutto nelle grandi città del Centro e Sud, afferma di voler possedere sistemi di monitoraggio e controllo a distanza degli ambienti con telecamere.

Seguono poi i sistemi di illuminazione automatizzata capaci di rispondere alla luce esterna e alla presenza di persone negli ambienti, desiderati dal 37% degli intervistati, mentre il 33% desidera elettrodomestici da comandare a distanza con il proprio smartphone e il 24% dichiara di preferire sistemi di chiusura o apertura automatica delle tende esterne a seconda del tempo atmosferico.

Il funzionamento automatico dell’impianto di climatizzazione, che si attiva in base alla presenza di persone, è preferito dal 21% delle famiglie, seguito dalla possibilità di connettersi con servizi di assistenza come il soccorso medico o la vigilanza (20%). Il 19% dichiara, infine, di desiderare un sistema di apertura delle porte che si attivi in base al riconoscimento dell’iride o le impronte digitali delle persone.

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