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Sondaggio congiunturale Bankitalia: migliorano le prospettive del mercato immobiliare

Nel secondo trimestre del 2016 continua a ridursi la quota di operatori che riporta una diminuzione dei prezzi, che si attesta ora al 43,6%. E' quanto emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia della Banca d'Italia nel quale si legge che il miglioramento riflette in particolar modo gli andamenti nelle regioni del Nord Ovest. Rispetto alla scorsa estate si rafforza il recupero delle prospettive per il mercato immobiliare nel breve termine e, con riferimento all'intero paese, a medio termine (2 anni)

Prezzi di vendita

Nel secondo trimestre del 2016 continua a ridursi la quota di operatori che riporta una diminuzione dei prezzi di vendita, che si attesta ora al 43,6 per cento (44,8 nel trimestre precedente, 56,4 nella rilevazione di un anno fa; tav. 2 e fig. 1); i giudizi di stabilità salgono al 54,8 per cento (erano il 52,4 nella scorsa indagine). Il miglioramento riflette in particolar modo gli andamenti nelle regioni del Nord Ovest, dove le risposte di flessione hanno riguardato il 41,7 per cento degli agenti (45,5 nella precedente rilevazione). 

Compravendite

La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è scesa rispetto alla rilevazione precedente (al 73,0 per cento dal 79,9), plausibilmente risentendo dei fattori di stagionalità particolarmente rilevanti nel periodo estivo; rispetto allo stesso periodo del 2015 si riscontra un aumento di circa 2 punti percentuali. Anche il saldo tra la quota di agenzie che riportano un aumento e quella di coloro che segnalano una diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è sceso, a 2,1 punti percentuali da 17,2 nell’indagine precedente, ma è tuttavia fortemente migliorato rispetto ai valori negativi di un anno prima (era pari a -4,3 punti percentuali), confermando la tendenza positiva delle condizioni della domanda di abitazioni. 

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è aumentata (al 76,1 per cento, dal 73,8 dell’indagine precedente), così come il rapporto tra prestito e valore dell’immobile (al 73,8 per cento, dal 69,3).

Locazioni

La quota di operatori che hanno dichiarato di avere locato almeno un immobile nel secondo trimestre è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al periodo precedente (al 77,9 per cento). Il saldo tra i giudizi di aumento e diminuzione dei canoni di locazione è rimasto negativo (-28,1 punti percentuali, da -26,6 nella rilevazione di aprile).

Per il trimestre in corso resta prevalente la quota di operatori che si attende canoni di locazione invariati, pur se lievemente diminuita (al 79 per cento, da 83,4), per effetto di un lieve aumento sia della quota di chi si attende un aumento (a 4,4 da 3,5 nell’ultimo sondaggio) sia della quota che si attende una diminuzione (a 16,5 da 13,1).

Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore è cresciuto al 6,8 per cento (dal 6,5 del trimestre precedente). Il saldo negativo fra le risposte di aumento e di diminuzione dei nuovi incarichi a locare è peggiorato (a -18,5 punti percentuali da -10,5 della scorsa indagine); tuttavia rimangono prevalenti i giudizi di stazionarietà (a 61,1 per cento da 63,9 del primo trimestre). 

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento, sono sfavorevoli rispetto al sondaggio precedente, anche in questo caso per effetto della stagionalità, ma risultano in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: il saldo fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso è stato pari a -5,3 punti percentuali, da -16,9 della rilevazione di luglio 2015.

Le prospettive sui nuovi incarichi a vendere sono peggiorate rispetto alla precedente rilevazione: il saldo è sceso a 3,4 punti percentuali, da 13,6, riportandosi sui livelli del secondo trimestre del 2015. La quota di operatori che prevede una flessione dei prezzi nel trimestre in corso è cresciuta (39,0 per cento, dal 31,8 della rilevazione di aprile), a fronte di una riduzione nei giudizi di stabilità (59,4 per cento, dal 64,7 della scorsa rilevazione); tale andamento è particolarmente accentuato nelle aree non urbane e nelle regioni del Centro e del Sud.

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite

Le aspettative sul mercato immobiliare nazionale sono meno favorevoli rispetto alla precedente rilevazione, risentendo di fattori di natura stagionale, ma si sono rafforzate nel confronto con il corrispondente trimestre del 2015: il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale si è attestato a -5,2 punti percentuali, da -19,9 un anno fa. In un orizzonte di medio termine (due anni) il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento continua a essere positivo, seppur in riduzione rispetto alla rilevazione di aprile (a 28,0 punti percentuali da 46,4); se confrontato con il periodo corrispondente, risulta superiore di quasi sei punti. 

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