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Case, prezzi stabili a ottobre dopo il rallentamento estivo
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A ottobre il prezzo medio delle abitazioni di seconda mano in Italia è stabile rispetto a settembre, a una media di 1.919 euro/m2. L’andamento tendenziale si mantiene negativo, con un calo di 3,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Lo rende noto l’ufficio studi del portale idealista, che vede un ritorno alla stabilità dei valori immobiliari dopo il rallentamento registrato nei mesi estivi. “I primi dieci mesi del 2016 hanno confermato il recupero della domanda di immobili favorita dalle condizioni favorevoli del mercato.
I mutui sono ripartiti a ritmo sostenuto, con  spread mai così bassi e offerte aggressive da parte delle banche – commenta Vincenzo De Tommaso dell’ufficio studi idealista -. Si intravedono segnali di disgelo, ma  difficilmente assisteremo a grossi recuperi nei prossimi trimestri perchè il quadro economico e finanziario resta instabile”.

Regioni
In una situazione di sostanziale equilibrio tra regioni in trend positivo (11) e regioni in campo negativo (9), Friuli Venezia Giulia (2%), Molise (1,4%) e Marche (1,4%) registrano i rimbalzi più significativi(,) mentre le correzioni positive delle altre regioni viaggiano a un ritmo inferiore al’1 per cento. Dall’altro lato della tavola, le maggiori battute d’arresto spettano a Puglia (-2,5%) e Emilia Romagna (-2,3%).

A livello di valori nominali la Liguria resta la più cara con una media di 2.686 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.558 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.513 euro/m2).. La macroarea più economica è sempre la Calabria (938 euro/m2), seguita da Molise (1. 053 euro/m2) e Basilicata (1.185 euro/m2).

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Province
44 province sulle 110 rilevate in questo rapporto hanno chiuso il mese in terreno positivo. Variazioni ancora piuttosto ampie si spiegano con una certa instabilità che perdura nei mercati minori e nei piccoli comuni, determinando i forti incrementi in particolare nelle province di Belluno (7,4%), Trapani e Cuneo, che crescono allo stesso ritmo del 6,9%. La maggior parte dei centri marca una tendenza negativa con valori a picco a vercelli (-8%), Avellino (-7,1%) e Biella (-7%).

Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.272 euro/m2), poi Bolzano (3.064 euro/m2) e Imperia (2.863 euro/m2), che scalza Roma ferma a una media di 2.767 euro al metro quadro. Nella parte bassa della scala dei valori immobiliari continua a perdere terreno Biella (679 euro/m2), che precede Enna (841 euro/m2) ed Isernia (846 euro/m2) nel ranking delle province più a buon mercato.

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Grandi città e capoluoghi
A ottobre i centri in terreno negativo sono 64, sui 105 monitorati. Nonostrante un trend prevalentemente negativo, performance positive per le grandi città del centro-nord – Milano (0,9%), Roma (0,4%) e Firenze (0,4%) -, mentre soffrono i capoluoghi del sud, da Napoli (-2,8%) a Bari (-1,5%), con Catania e Palermo in contrazione dell’1,6%.

Belluno (4,2%) è il mercato che si è rivalutato maggiormente, seguito da Chieti (3,8%) e Pordenone (3,7%). Rimbalzi superiori al 3% anche a Lecco e Agrigento, (entrambe al ritomo del 3,6%). I cali più decisi questo mese si sono registrati a Vercelli  (-5,7%) ed Enna (5,1%).

Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.361 euro/m²) continua a calare(,) ma è sempre la città più cara, davanti a Milano (3.378 euro/m²) e Bolzano (3.355 euro/m²). Ultima nella graduatoria stilata dal portale idealista è sempre Biella, stabile con i suoi 742 euro al metro quadro. 

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