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Maurizio Pezzetta, presidente Fimaa Roma
Il presidente Fimaa Roma, Maurizio Pezzetta Fimaa

Roma è una città complessa, la cui burocrazia si riflette anche sull’andamento del mercato immobiliare. Per favorire il rilancio di una città dalle enormi potenzialità servirebbe un deciso intervento dell’amministrazione volto ad alleggerire, in particolare, una burocrazia che spesso finisce per disincentivare gli investimenti.

A margine della convention annuale Fimaa Confcommercio Roma (Federazione italiana mediatori agenti d’affari), il presidente Fimaa Roma, Maurizio Pezzetta, ha spiegato a idealista/news qual è il rapporto tra Roma e l’immobiliare e quali sono gli interventi che a suo avviso si dovrebbero mettere in campo per dare un’adeguata spinta alla Capitale.

Qual è, a suo avviso, il rapporto tra Roma e l’immobiliare?

“Il rapporto tra Roma e l’immobiliare sarebbe splendido, perché tutti sognano di venire a Roma. Questa città è bellissima, entusiasma ed emoziona ogni volta che ci si pensa, che ci si viene e che ci si passa anche solo velocemente. Roma ha quindi tutti gli elementi necessari e fondamentali per attrarre l’interesse di chi può decidere di venirci. Il problema è che poi ci si blocca di fronte alle inefficienze, a quello che purtroppo viene richiamato di Roma oggi e che non va bene, alle cose che non funzionano, alla burocrazia farraginosa che impedisce una transazione in tempi normali, senza correre il rischio di trovarsi magari in un contenzioso tra le parti perché non si riesce a reperire un documento, a definire una pratica di sanatoria o a definire un’agibilità, perché qui i tempi sono macroscopici.

Per fare un esempio, anche solo un appuntamento per fare l’accesso agli atti e andare a vedere un progetto si ottiene dopo qualche mese, poi per avere il progetto trascorre qualche altro mese. Un problema per chi ha necessità di dover vendere perché magari ha comprato oppure perché deve cambiare casa o andare via. A Roma è tutto complesso.

Per carità, Roma è difficile da gestire, da governare, per la sua vastità e per la sua complessità sotto ogni punto di vista, però bisogna trovare la quadra per fare in modo che si metta una linea retta da una certa data in poi per poter andare avanti con meno problemi documentali, di burocrazia. E comunque bisogna che l’amministrazione sveltisca e faccia un’azione di vera semplificazione fra i propri uffici pubblici e il cittadino per poterlo servire in tempi umani, che consentano un normale svolgimento delle attività produttive, di una compravendita, dell’economia in generale”.

Ci sono margini di miglioramento?

“I margini di miglioramento sono tantissimi, siamo in una tale situazione di ingessamento che i margini sono enormi. Ci vuole buona volontà, voglia di fare e anche voglia di ascoltare i cittadini e i professionisti. Un esempio: se venissero definite le stesse domande di sanatoria che giacciono in sospeso, non solo si risolverebbe un problema al cittadino, ma si farebbe un favore alle casse dell’amministrazione stessa. Quindi, vale la pena magari procedere con qualche assunzione in più per fare in tempi maggiormente rapidi le tante cose che servono oppure, per eliminare il problema dei tempi lunghi necessari per le assunzioni, dare il lavoro in outsourcing facendo degli accordi con gli ordini professionali tecnici che possano aiutare”.

Roma-Milano, un confronto difficile. La Capitale può arrivare ai livelli del capoluogo lombardo?

“Noi non dobbiamo avere la speranza di arrivare vicino a Milano. Noi possiamo superarla, perché Roma già nel nome ha un brand unico. Roma ha cose che nessun’altra città al mondo possiede. Roma ha tutte le carte in regola per poter essere un punto di riferimento. Dobbiamo solamente dare certezze, chiarezza, trasparenza, affidabilità a chi vuole venire a investire grandi capitali, ma anche a chi vuole venire a comprare una casa qui una volta andato magari in pensione”.

I dati sul mercato immobiliare di Roma

Nel corso del convegno, sono stati presentati gli ultimi dati sul mercato immobiliare della Capitale e confrontati con quelli delle altre grandi città italiane. In base a quanto emerso, Roma ha chiuso il 2018 con 32.000 transazioni, +3% rispetto al 2017 e rappresenta il 92% delle transazioni del Lazio.

A Roma nel primo trimestre del 2019 sono state registrate 7.921 transazioni, con un +12% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Questo dato percentuale di crescita è superiore a Milano, dove le transazioni del primo trimestre 2019 sono state 6.119 con +11% (fonte Omi). A livello nazionale, la crescita maggiore l’ha sostenuta Bologna con +15%, mentre la maglia nera è toccata a Firenze -5,2% e Napoli -1,3%

Nella Capitale nel primo trimestre 2019 si è fermato il calo dei prezzi degli immobili, che nel 2018 aveva fatto registrare a consuntivo un -2,4%. Milano batte Roma invece sul fronte dei prezzi: all’ombra della Madonnina il prezzo medio è di 3.796 euro al mq, mentre nella città eterna si assesta a 2.825 euro mq. A Milano spetta anche il primato sul prezzo più alto: nella zona nuova del City life o di Porta Nuova si arriva già fino a 10.000 euro per mq come nelle storiche aree del Duomo o di San Babila, mentre a Roma, dove il quadrante più caro resta il Centro storico, si arriva “solo” a 8.000 euro per mq.

Lo sconto medio sul prezzo di offerta nella Capitale è pari all’11%, con un minore potere contrattuale della domanda a Milano -5%. Si contratta di meno nel capoluogo lombardo perché il mercato è più vivace ed offre anche tante occasioni di guadagno. Ma la differenza maggiore tra le due città italiane sta nei tempi di vendita: mentre a Roma servono mediamente 7 mesi per vendere casa, a Milano in soli 4 mesi la trattativa viene chiusa.

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