Ancora una volta non c'è un divieto, ma neanche un esplicito via libera
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Circolare del Viminale sul nuovo dpcm: il rebus seconde case
GTRES

È stata spedita ai prefetti la circolare del Viminale che contiene delucidazioni sul nuovo dpcm del 16 gennaio 2021. Nella circolare non si fa accenno alle seconde case, anche se sembra che proprio l'omesso riferimento costituisca in realtà una conferma del "via libera" agli spostamenti anche fuori regione.

Nella circolare del Ministero dell'Interno ai prefetti è ribadito il divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio 2021 con "l'eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". Proprio l'omesso riferimento alle seconde case sembrerebbe, secondo diverse interpretazioni, un via libera alla possibilità di spostarsi verso le seconde case considerate come "abitazioni" definite dal governo come il "luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità" o "con abituale periodicità e frequenza".

 In realtà non c'è un divieto espresso, ma neanche un chiaro via libera. Tutto quindi dipenderà a questo punto dalle faq che ora sono in fase di aggiornamento sul sito del governo. Intanto, in mancanza di chiarezza, è già intervenuto il presidente della Toscana che ha annunciato un'ordinanza secondo la quale sarà possibile raggiungere le seconde case in regione solo a patto che si abbia il medico di base in Toscana. Una stretta che potrebbe arrivare anche da parte delle altre regioni

CIrcolare Viminale sul nuovo dpcm, gli altri chiarimenti

Ma la circolare del Viminale introduce chiarimenti su altri punti del nuovo Dpcm, ad esempio, "l’ambito delle attività che restano consentite durante le chiusure festive e prefestive dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e strutture assimilabili, facendovi ora rientrare anche le librerie".

Il Dpcm, riguarda poi l’asporto di cibi e bevande. Infatti, si legge nella circolare ai prefetti, "in relazione all’esigenza di prevenire gli assembramenti, l’asporto è ora consentito esclusivamente fino alle ore 18 per le attività commerciali che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati)".

Per quanto riguarda, i musei, "viene riattivato dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, a condizione che, sulla base delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori, siano garantite modalità di fruizione contingentate o comunque tali da evitare assembramenti e da consentire il rispetto della distanza interpersonale. Alle medesime condizioni sono aperte al pubblico anche le mostre".

 

 

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