
I prezzi delle case usate in Italia hanno mostrato una crescita del 0,5%, evidenziando un'impennata significativa a ottobre, rispetto al mese precedente. Il prezzo medio del mattone nel Paese si attesta a 1.820 euro al metro quadro.
Nonostante il dato positivo di ottobre, nell'ultimo anno si è comunque registrata una flessione complessiva dello 0,2% nei prezzi delle abitazioni usate. Questa dinamica contrastante rispecchia le variazioni e le oscillazioni nel mercato immobiliare italiano.
Capoluoghi
La tendenza dei prezzi nelle principali città italiane mostra ancora una prevalenza di aree in crescita: su 107 capoluoghi monitorati, 60 registrano incrementi, i maggiori spettano alle città di Oristano (5,7%), Fermo (3,6%) e Avellino (3,4%).
Tra i grandi mercati urbani, Napoli registra un aumento del 2,3%, seguita da Genova e Bologna entrambe con un più 1,4%, mentre Palermo evidenzia un aumento dello 0,7% e Roma dello 0,3%. Al contrario, si registra una diminuzione dei prezzi a Milano e Firenze (-0,3% entrambe) e a Torino (-0,1%). I cali più significativi a ottobre si riscontrano a Nuoro e Crotone (-3,1%), Reggio Calabria (-2,8%) e L'Aquila (-2,2%). Nel frattempo, i prezzi sono rimasti stabili a Novara, Parma, Alessandria e Trani.
Dal punto di vista dei prezzi, Milano (4.953 euro/m2) si conferma anche a ottobre la città più cara dove acquistare casa. A seguire troviamo Bolzano (4.474 euro/m2), Venezia (4.411 euro/m2) e Firenze (4.066 euro/m2). All’estremo opposto, Biella (721 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Caltanissetta (724 euro/m²) e Ragusa (740 euro/m²).
Province
Prevalenza di aree in terreno positivo anche a livello provinciale, con 65 province in aumento trainate da Oristano (4,7%), Udine (4,1%), Gorizia (3,2%) e Vibo Valentia (2,8%). Gli ulteriori incrementi riguardano 61 province e sono compresi tra l’1,6% di Ferrara e lo 0,1% di Savona. Sono 7, invece, le zone, i cui prezzi sono rimasti invariati rispetto a settembre, ovvero: Biella, Modena, Cremona, Potenza, Lucca, Sondrio e Terni. Dal lato opposto del ranking, si rilevano 34 cali compresi tra il -2,9% di Belluno ed il -0,1% di Alessandria.
La provincia italiana più cara si conferma Bolzano con i suoi 4.418 euro al metro quadro.
La seguono Milano (3.307 euro/m²), Lucca (3.128 euro/m²) e Savona (3.075 euro/m²). Valori immobiliari superiori alla media italiana in altre 25 province compresi tra i 2.926 euro di Firenze ed i 1.859 euro di Latina. All’opposto, Biella (611 euro/m²), Caltanissetta (666 euro/m2) e Isernia (693 euro/m2) sono i mercati provinciali più convenienti per l’acquisto di un’abitazione.
Regioni
I prezzi sono saliti in 13 regioni nell’ultimo mese. Friuli-Venezia Giulia (2,8%), Trentino-Alto Adige (1,2%) e Lombardia (1%) guidano gli aumenti. Incrementi tra lo 0,9% della Puglia e lo 0,3% della Liguria per le altre meno e altre 10 regioni. Dall’altro lato, 3 regioni chiudono il mese di ottobre in territorio negativo: Valle d’Aosta (-0,7%), Umbria (-0,4%), ed Abruzzo (-0,2%). Cinque invece le regioni rimaste invariate rispetto al mese di settembre, si tratta di Toscana, Calabria, Basilicata, Molise e Sicilia.
Con i suoi 2.916 euro al metro quadro, il Trentino-Alto Adige è la regione con prezzi delle case più elevati. La seguono Valle d’Aosta (2.579 euro/m²), Liguria (2.497 euro/m²) e Toscana (2.322 euro/m²). Prezzi superiori alla media nazionale anche per il Lombardia (2.106 euro/m2) e Lazio (2.103 euro/m2). Al di sotto della media italiana di 1.820 euro si collocano le altre regioni con prezzi che vanno dai 1.813 euro dell’Emilia-Romagna a scendere fino agli 887 euro del Molise, a zona più economica per l’acquisto di un’abitazione in Italia.
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d'asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta.
Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio.
Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.
Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/
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