I dati del report annuale del Centro Internazionale Studi Famiglia, “Cisf Family Report 2024. Case e città a misura di famiglia”
Commenti: 0
Real Estate
GTRES

“Tra chi ha acquistato casa, il 52,3% dichiara di aver ricevuto (in tutto o in parte) un sostegno all’acquisto da parte dei genitori o di altri familiari, percentuale che supera il 70% se si guarda la fascia d’età under 35”. È quanto si legge nel report annuale del Centro Internazionale Studi Famiglia, “Cisf Family Report 2024. Case e città a misura di famiglia”, che ha analizzato gli aspetti strutturali, giuridici, economici e sociali legati all’abitare delle famiglie italiane. 

Secondo quanto evidenziato dal report, il sostegno all’acquisto della casa ricevuto dai giovani da parte dei genitori o di altri familiari “per il 52,9% è stata una donazione, per il 21,3% un anticipo sull’eredità e per il 19,3% un prestito”. L’indagine, condotta su 1.600 famiglie italiane, ha evidenziato che “per realizzare il diritto alla casa e ‘metter su famiglia’, le giovani generazioni ricevono aiuto dalle precedenti”. 

Il direttore Cisf, Francesco Belletti, ha spiegato: “Il supporto familiare per l’acquisto della casa varia significativamente con l’età, riflettendo diverse fasi del ciclo di vita e una progressiva transizione verso l’autonomia finanziaria. Queste dinamiche sottolineano l’importanza delle reti familiari nelle fasi iniziali della vita adulta e la crescente capacità delle persone di fare affidamento sulle proprie risorse man mano che avanzano nell’età. La casa è davvero un veicolo di solidarietà intergenerazionale, tramite il quale il risparmio di oggi dei genitori diventa investimento sul domani dei figli”. 

Real Estate
GTRES

Dal report “Cisf Family Report 2024. Case e città a misura di famiglia”, basato su un’indagine realizzata in collaborazione con la società Eumetra e sostenuta da un contributo di Fondazione Cariplo, è emerso che il tipo di residenza più comune, per le famiglie italiane, è costituita dagli appartamenti, che interessano oltre il 57% degli interpellati, mentre le case/villette unifamiliari sono abitate dal 41,1%. La maggior parte (il 79,6% dei nuclei) vive in casa di proprietà (il 25,9% l’ha acquistata senza mutuo; il 46,4% con mutuo; il 21,6% l’ha ricevuta in eredità), mentre il 16% vive in affitto, e il 4,4% in altre condizioni. 

Belletti ha sottolineato: “Il nuovo Cisf Family Report 2024 conferma che la questione ‘casa’ è centrale per la vita delle persone, delle famiglie e delle comunità. E può essere lo spazio privilegiato di una nuova ridefinizione dei confini tra pubblico e privato, in un rinnovato intreccio tra relazioni microsociali e dinamiche macroeconomiche globali: luogo e spazio di affetti e di intimità, ma anche bene economico di investimento dei propri risparmi, con ricadute e implicazioni decisive sia sull’agire economico profit, sia sulle politiche pubbliche e sul bilancio dello Stato”. 

Le spese per la casa 

Per una parte non marginale degli italiani la gestione economica della casa costituisce comunque un problema; i budget familiari in oltre il 30% dei casi non sono stati sufficienti a coprire i costi della casa negli ultimi tre anni, e queste famiglie hanno dovuto chiedere aiuto all’esterno: nel 27,4% dei casi solo poche volte, nel 4,4% dei casi spesso. Se poi si misura la qualità complessiva dell’abitare, i fattori di criticità sono ancora più diffusi. 

L'indice di vulnerabilità/insoddisfazione

È stato poi elaborato l’indice complessivo di vulnerabilità/insoddisfazione abitativa, combinando diverse informazioni strutturali e soggettive, come ad esempio l’insufficienza degli spazi e delle dotazioni o la percezione di scarsa funzionalità o confort insufficiente nell’uso degli spazi. Questo indice ha evidenziato che meno di una famiglia su cinque non ha elementi abitativi di criticità (18,6%, indice basso), mentre oltre un terzo delle famiglie ha valori elevati di vulnerabilità/ insoddisfazione abitativa (36,5% - soprattutto le persone sole e i nuclei monogenitoriali); valori intermedi, infine, per il 44,9% degli intervistati. 

Real Estate
GTRES

La casa è “famiglia” 

Ma cosa rappresenta la casa? Secondo quanto emerso dal report, la casa è “famiglia” per il 28% degli intervistati, “sicurezza” per il 15,8%, “rifugio” per il 15,3%, “confort” per il 14,9%. E quali sono gli ambienti prediletti della propria casa? A tal proposito, l’indagine ha evidenziato che “il luogo speciale dove stare in famiglia è il soggiorno (67,3%), mentre per stare soli si sceglie la camera da letto (30,4%)”. Un altro dato emerso dal rapporto riguarda la qualità del tempo trascorso in casa, che – in un voto da 0 a 10 – riceve un 7 e mezzo. 

La ripartizione dei carichi di cura domestici 

Il report ha poi analizzato la ripartizione dei carichi di cura domestici. In questo caso, secondo il rapporto “tra i generi si evidenzia una maggiore omogeneità nella distribuzione del lavoro nella fascia di popolazione più giovane (fino ai 34 anni di età). A partire dai 35 anni si registra, invece, uno sbilanciamento del carico di lavoro domestico sulle donne: il 67,9% delle donne afferma di fare le pulizie della casa da sola, rispetto al 30,4% degli uomini. Questa disparità è ancora più evidente nelle attività di cucina e lavanderia, dove oltre il 70% delle donne dichiara di svolgere da sola questi compiti. L’attività domestica che gli uomini si attribuiscono di più è invece quella della spesa (51,4%)”. 

La casa e la tecnologia 

Il Cisf Family Report 2024 ha analizzato anche il legame tra la casa e il digitale. In particolare, in base a quanto emerso dall’indagine, “tra le mura domestiche, la tecnologia e il digitale sono “alleati” per il 76% delle persone, mentre prevalgono aspetti di ostilità per il 24%. Rispetto all’automazione domestica, nel 41,2% delle abitazioni sono presenti assistenti vocali (smart speaker) come Amazon Alexa o Google Home. Un rispondente su tre (33,5%) dichiara inoltre che utilizza la gestione da remoto, tramite cellulare o app, di elettrodomestici e riscaldamento”. 

La casa e l’età più matura 

Il rapporto ha infine analizzato qual è il rapporto tra gli italiani e la casa pensando a un futuro da anziani. Nello specifico, è emerso che “negli italiani prevale il desiderio di continuare a vivere nella propria abitazione attuale (43,4%) o in un’altra casa (30,4%). Solo una quantità esigua indica le Rsa (4,7%) o le microconvivenze con altri anziani (8,4%) tra i desideri abitativi futuri. Se però si confrontano i desideri con le previsioni effettive (‘Realisticamente, dove pensi che abiterai?’) la percentuale di persone che prevede di essere ospitata in Rsa è molto maggiore: 16,5% delle previsioni”.

Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account