
Una delle maggiori sfide che la tecnologia si trova ad affrontare è il riciclo. I dispositivi possono avere una seconda vita se riparati o smontati, soprattutto quelli più piccoli come cellulari o computer. Ma cosa succede quando vengono sostituiti componenti più grandi?
Le turbine eoliche per la produzione di energia elettrica ne sono un buon esempio. Ogni anno, migliaia di turbine in tutto il mondo raggiungono la fine del loro ciclo di vita. I loro enormi componenti, realizzati con materiali altamente resistenti, rappresentano una sfida in termini di riciclo e riutilizzo.

Nuovo utilizzo per una turbina
Un progetto innovativo ha trovato una soluzione a questo spreco: svuotare la navicella (la parte superiore di un mulino a vento) e utilizzare il suo scafo per trasformarla in una sorprendente mini-casa autosufficiente.
Lo studio olandese dietro a questo progetto è Blade-Made, un'iniziativa nata per esplorare nuove possibilità costruttive utilizzando i resti delle turbine, il cui primo progetto è, appunto, una mini-casa progettata all'interno di una turbina. L'abitazione è stata chiamata Nestle ed è compatta, portatile, energeticamente autosufficiente e ha un grande potenziale come prodotto commerciale.
Secondo lo studio, "la 'Tiny House' è la prova che qualsiasi trasformazione di una navicella è fattibile, che si tratti di trasformarla in una stalla, un capannone, un garage o una mini-casa". L'idea è nata dalla scoperta che queste strutture, che misurano circa 10 metri di lunghezza per 4 metri di larghezza, hanno le dimensioni ideali per essere abitate.

Il design mantiene l'aspetto esterno originale, rispettando la robusta forma cilindrica della struttura. All'interno, invece, è stato creato uno spazio accogliente e funzionale, con un layout studiato per ridurre al minimo gli impianti e ottimizzare ogni centimetro disponibile.
Comfort e autosufficienza
Uno dei più grandi successi del progetto è stato l'adattamento di una struttura industriale fissa agli standard di abitabilità senza compromettere il comfort. La mini casa comprende cucina, bagno, zona giorno e spazio multifunzionale, il tutto all'interno dell'involucro originale. Lo studio spiega che "la sfida principale è stata quella di adattare tutto entro i limiti imposti dalle dimensioni fisse della struttura esterna".
La chiave è stata l'utilizzo di materiali leggeri e sostenibili. Pertanto, l'interno è rivestito in compensato chiaro che conferisce calore visivo, mentre il soffitto integra feltro in PET riciclato per migliorare l'acustica. L'azienda di falegnameria olandese Woodwave è stata incaricata di realizzare questo interno semplice, ma dal design curato.

L'energia proviene da quattro pannelli solari integrati nel tetto, che riforniscono sia l'abitazione che una stazione di ricarica per veicoli elettrici. L'acqua calda è prodotta da una caldaia solare e la temperatura è regolata da una pompa di calore aria-aria. Inoltre, l'isolamento termico è stato rinforzato con guarnizioni ermetiche e finestre con tripli vetri.
"Volevamo dimostrare che queste strutture possono essere trasformate in spazi utili e accoglienti senza la necessità di processi di costruzione complessi o inquinanti", sottolinea lo studio. Con oltre 10.000 unità di questo tipo smantellate in tutto il mondo, il potenziale per replicare il modello è enorme.


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