In Germania si trova una casa modulare le cui pareti sono anche mobili. E se le pareti di casa tua fossero anche scaffali, panche e armadi? Non è fantascienza o un'idea futuristica. È la vera proposta nata dalla collaborazione ispano-tedesca di due studi per una casa chiamata House Anton II. Una casa sperimentale nella Germania meridionale che sfida i codici tradizionali dell'architettura domestica.
Lontano dai blocchi di cemento o dai mattoni convenzionali, questa casa è costruita senza colla né viti, utilizzando solo legno locale e un ingegnoso sistema modulare che trasforma la struttura in una sorta di grande mobile abitabile che può essere montato, smontato e adattato nel rispetto dell'ambiente.
Una struttura che è un pezzo di arredamento
Situata in un ex frutteto vicino ad Augusta, House Anton II è stata concepita come prototipo di abitazione modulare sostenibile. Il progetto, realizzato in collaborazione con lo studio tedesco Lux Architect e con lo studio spagnolo Cánovas Arquitectura, parte da un reticolo tridimensionale in legno di frassino, assemblato a mano utilizzando tecniche di falegnameria tradizionali, senza l'impiego di colle chimiche ed elementi metallici.
Come spiegato dagli studi di architettura "le pareti esterne e i confini delle stanze della casa fungono anche da arredo". E non stanno esagerando: armadi, scaffali e panche sono stati integrati nelle pareti portanti spesse 60 centimetri, eliminando la necessità di mobili aggiuntivi.
Oltre alla sfida tecnica, il progetto risponde a un chiaro principio ambientale: non abbattere alberi inutilmente. Pertanto, tutto il legno di frassino utilizzato proveniva da alberi caduti o recentemente abbattuti per motivi di sicurezza nella vicina Foresta di Siebentisch. Questo riduce l'impatto ecologico del trasporto e rafforza il legame con il paesaggio.
In questo modo, l'albero della foresta diventa un riparo senza perdere la sua identità materiale. "Il fatto che i frassini dovessero essere abbattuti per motivi di sicurezza stradale si è rivelato una fortunata coincidenza", riconoscono gli studi.
L'assemblaggio è stato effettuato con un sistema di incastri a coda di rondine e pioli di legno che permette di smontare l'intera struttura senza lasciare residui. Anche il cablaggio elettrico è integrato nelle travi forate, senza interrompere la pulizia visiva dell'insieme. Il legno, non trattato e senza additivi, respira con l'ambiente, mentre le scandole esterne in larice tagliate a mano garantiscono protezione dagli agenti atmosferici.
Una casa piccola, ma piena di soluzioni
L'interno della casa è tanto minimalista quanto funzionale. Entrando, si trova un piccolo ingresso tra grandi travi in legno che funge da filtro verso la sala da pranzo, la cucina e un bagno compatto. La scala a rampa singola conduce a un piano superiore open space che funge contemporaneamente da camera da letto, soggiorno e ufficio.
Al piano superiore, il progetto continua a privilegiare la connessione con l'ambiente circostante: un'ampia finestra con scrivania integrata incornicia la valle dello Schmutter, mentre un lucernario inonda di luce il soffitto a cassettoni. Il piano terra si sviluppa verso l'esterno con una leggera angolazione, generando ampie gronde che proteggono le finestre senza bisogno di tende o sistemi aggiuntivi.
Tutto nella House Anton II è progettato per moltiplicare le funzioni e ridurre i consumi. Dall'uso minimo di materiali all'assemblaggio pulito e reversibile, il progetto segue una logica di riuso ed efficienza. "Il progetto è caratterizzato dall'utilizzo di pochi materiali, genuini e puri... con una superficie in legno non trattato", spiegano i progettisti.
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