Una domanda di case in locazione ancora in crescita e un'offerta in contrazione spingono l'aumento dei canoni di locazione nel nostro Paese. Secondo un'indagine realizzata da Fimaa Italia-Confcommercio, infatti, nel corso del 2025 gli affitti aumenteranno del 4,7% mentre si assisterà a una leggera contrazione del numero degli affitti (-0,1% rispetto al 2024)
Secondo il 74,2% dei giudizI nel II quadrimestre dell'anno la domanda ha registrato una crescita, mentre la flessione ha subito una flessione (63,3% degli affiliati Fimaa interpellati). Il numero di nuovi contratti ha registrato un calo (secondo il 40,2% degli interpellati) o si è mostrato stabile (49,8%). Mentre i canoni si considerano in aumento (63,5%) o al massimo stabili (31,2%)
Secondo Andrea Oliva, Coordinatore Ufficio Studi FIMAA Italia : "è evidente che sia necessario adottare strumenti per riportare sul mercato, a un canone sostenibile, tutti quegli alloggi che oggi sono vuoti”.
Le previsioni per la fine del 2025
Queste dinamiche proseguiranno anche nell’ultima parte dell’anno. Il 67% degli operatori immobiliari accreditati FIMAA si attende infatti un’ulteriore crescita della domanda, mentre il 53,3% prevede una diminuzione dell’offerta. Il 38,8% ritiene che si manterrà sugli stessi livelli del secondo quadrimestre.
Per quanto riguarda i canoni di locazione, una netta maggioranza (61,5%) prevede un ulteriore aumento, e una quota significativa (35%) ritiene che non ci saranno variazioni di rilievo. Appena il 3,5% ipotizza un calo. Il numero di contratti stipulati dovrebbe infine attestarsi sugli stessi livelli registrati in precedenza (58%), o subire una flessione (32%). Il 10% degli analisti prevede però un aumento.
Contratti più flessibili
“Il mercato si sta progressivamente spostando verso contratti di locazione più flessibili, osserva ancora Oliva. Nel primo semestre di quest’anno, i contratti ordinari di lungo periodo hanno infatti registrato un calo del 2%, mentre i contratti concordati sono cresciuti del 3,3%, e quelli per gli studenti hanno messo a segno un balzo del 9,5%"
"Lo stesso fenomeno si osserva sul fronte dei canoni di locazione: a trainare il mercato sono soprattutto i contratti agevolati per gli studenti, cresciuti del 5,3% annuo, contro una media del 4,6%. I canoni dei contratti ordinari sono comunque in crescita, ma l’aumento si è fermato al 3,8%”.
Un'offerta che non soddisfa la domanda
“Queste dinamiche – prosegue Oliva – in ogni caso, confermano che l’offerta non riesce a soddisfare la domanda. I proprietari degli immobili sono sempre più restii a concederli in locazione, perché non si sentono sufficientemente tutelati. Per tornare a una situazione di equilibrio servono misure semplici e stabili: è necessario rafforzare strumenti come il canone concordato e la cedolare, concedere micro-incentivi fiscali per chi ristruttura e affitta a prezzi calmierati, e favorire i partenariati pubblico-privati per le residenze universitarie”, conclude Oliva.
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