Si è chiuso il tavolo tecnico tra Lega e Movimento 5 Stelle sul contratto di governo. Tra le novità non c’è l’uscita dall’Euro, mentre è stato inserito un capitolo sui vaccini. Vediamo alcuni punti dell’ultima versione del documento.
Comitato conciliazione: la nuova struttura, esterna al Cdm, servirà a ricomporre i conflitti tra le due forze politiche “contraenti” nell’applicazione delle linee programmatiche sottoscritte e a decidere anche una posizione comune su temi estranei all’accordo. Ne fanno parte il premier, il capo politico del M5S e il segretario della Lega più il ministro competente per materia.
Giustizia: lotta alla corruzione, con un inasprimento delle pene per i reati contro la Pa e il Daspo per corrotti e corruttori; riforma della prescrizione; potenziamento delle intercettazioni; estensione del reato di legittima difesa domiciliare; velocizzazione e snellimento del processo civile con una semplificazione dei riti.
Europa: ridiscussione dei trattati Ue e del quadro normativo principale. Tra i temi, l’incremento del livello di democrazia dell’Unione rafforzando anche il ruolo e i poteri del Parlamento europeo, il ripensamento insieme ai partner europei dell’impianto della governance economica (Patto di stabilità e fiscal compact) basato sul predominio del mercato e sul rispetto di vincoli stringenti insostenibili dal punto di vista economico e sociale. Proposta anche una revisione del bail-in.
Debito e deficit: l’obiettivo è la crescita attraverso la ripartenza della domanda interna, investimenti ad alto moltiplicatore e sostegno al potere d’acquisto delle famiglie. La spesa per investimenti andrà scorporata dal deficit. Il tutto sarà finanziato con il recupero di risorse dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato ricorso al deficit. Si propone che i titoli di stato acquistati con il Qe siano esclusi pro quota dal calcolo del rapporto debito/Pil.
Conflitto d’interessi: sarà esteso all’ipotesi di interferenza tra un interesse pubblico e un altro, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo di una funzione pubblica. La disciplina dovrà valere per tutti quei soggetti che hanno potere e capacità “di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica”, come i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle partecipate dallo Stato.
Difesa ed esteri: qui si parla di tutela dell’industria italiana nel comparto difesa, di progettazione e costruzione di navi, aeromobili e sistemistica hi-tech, di nuove assunzioni nelle forze dell’ordine con aumento di dotazioni e mezzi. Si parla, inoltre, di rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle missioni internazionali di pace e in politica estera viene confermata l’appartenenza all’alleanza atlantica con una apertura alla Russia che deve essere percepita “non come una minaccia”, ma come partner economico e commerciale
Fisco: sterilizzazione delle clausole Iva mentre; sul fronte della flat tax, aliquote al 15% e al 20% per persone fisiche partite Iva e famiglie per le quali è prevista una deduzione di 3.000 euro. Aliquota al 15% per le società; confermata la no tax area per i redditi bassi. Resta la “pace fiscale” con i contribuenti per smaltire “la mole di debiti iscritti a ruolo”. Stretta sul quadro sanzionatorio con il “carcere vero” per i grandi evasori.
Immigrazione: ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati Ue; trasparenza per fondi pubblici destinati all’accoglienza; ammissibilità delle domande di protezione nei Paesi di origine o di transito; sedi di permanenza temporanea per il rimpatrio; registro dei ministri di culto; svolgimento delle prediche in lingua italiana; tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee.
Pensioni: stop alla Legge Fornero con uno stanziamento di 5 miliardi. Si potrà uscire dal lavoro quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di contributi e tenendo conto dei lavoratori impegnati in attività usuranti. Separazione tra previdenza e assistenza; proroga dell’opzione donna; taglio alle pensioni d’oro (superiori ai 5mila euro netti mensili).
Lavoro: introduzione del salario minimo orario, che dovrà essere fissato per legge indipendentemente dai contratti nazionali; riduzione strutturale del cuneo contributivo; taglio della burocrazia; reintroduzione dei voucher anche se con correttivi che ne limitino gli abusi; impulso alla formazione hi-tech; scuola e università dovranno favorire la nascita di nuove figure professionali 4.0.
Reddito di cittadinanza: reddito di cittadinanza fissato in 780 euro mensili per i single; la misura prevede un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro dei Centri per l’impiego (massimo tre proposte nell’arco temporale di due anni). I centri verranno potenziati con un investimento di 2 miliardi.
Sanità: revisione delle regole sui vaccini; indipendenza dalla politica dei manager sanitari con diversi criteri di nomina dei direttori generali, sanitari e amministrativi di Asl e ospedali; compartecipazione dei cittadini ridotta al minimo con anche la lotta agli sprechi e una revisione della governance farmaceutica e sanitaria; superamento del modello ospedalo-centrico; partecipazione dei pazienti nei vertici delle strutture dedicate all’età avanzata.
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