Il Giappone vive da decenni un vero e proprio dilemma immobiliare. Se da una parte, infatti, si costruiscono ogni anno circa 950mila case nuove, dall'altra, ci sono 8,46 milioni di abitazioni vuote, 3,5 milioni delle quali sono ormai fuori dal mercato.
Solo nel 2018 in Giappone sono state costruite 950mila case nuove, lo 0,7% in più del 2017, tanto che il numero di immobili nuovi rappresenta ormai il 13,6% del totale. Allo stesso tempo, secondo dati del governo giapponese, le case vuote hanno raggiunto la cifra record di 8,46 milioni. Un numero aumentato di 260mila unità negli ultimi cinque anni.
Il problema maggiore è che ad aumentare sono le case che non si possono vendere né affittare. Infatti, circa 3,47 milioni di case sono in uno stato di completo abbandono. Nel contaggio delle case abbandonate rientrano anche la maggior parte delle case vacanza. Le principali zone con immobili vuoti sono quelle delle prefetture di Yamanashi (21,3%), Wakayama (20,3%) e Nagano (19,5%). Senza contare che l'esodo dalle campagne alle città sta aumentando il numero degli immobili abbandonati.
Dal 2015, il governo giappone ha fissato una serie di regole sulle case abbandonate, obbligando i proprietari a ristrutturarle o ha pagare il costo della demolizione. Alcuni comuni offrono delle agevolazioni fiscali ai proprietari delle case in rovina.
La società Katitas si occupa di ristrutturare queste case per poi venderle a un prezzo che si aggira tra i 10 e 15 milioni di yen, ovvero tra gli 80mila e 120mila euro al cambio attuale. Altre società senza scopo di lucro trasformano questi immobili in caffetterie o residenze.
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