Un turista italiano, solo al tavolo di uno dei ristoranti più esclusivi di Formentera, ha accumulato oltre 400 euro di conto. Non ha pagato e rischia fino a 6 anni, ecco perché.
Ma iniziamo del principio. I fatti risalgono a mercoledì scorso, giorno in cui un turista italiano aveva chiesto di sedersi al tavolo migliore, a due passi dal mare e con vista su Ibiza, del ristorante Es Molí de Sal, uno dei più rinomati di Formentera. Al tavolo era da solo, anche se dalla comanda non sembrerebbe: due vassoi di ostriche come antipasto, due piatti di pasta con l’astice e due fritture, oltre a diverse bottiglie di vino e un cocktail.
Una volta finito il pranzo, però, il commensale si è guardato bene dal chiedere “la cuenta” e così, intuendo la malparata, il personale del ristorante, per regolare i conti, ha chiamato direttamente una pattuglia della Guardia Civil.
Tuttavia, il cliente continuava a ostentare sicurezza, “pensava che l’avremmo lasciato andare per evitare uno scandalo, ma ha sbagliato posto” ha raccontato a El Mundo Juan Yern, giudice di pace di Formentera e proprietario del ristorante.
Yern ha spiegato che "si vedono tipi del genere, che cercano di girare il mondo aggirando la legge con espedienti", e considerando la tranquillità con cui il commensale solitario si stava gustando il pranzo, "di solito funziona".
Stavolta, però, non si è accorto di aver commesso un grave errore. Deve aver fatto male i conti, perché il conto superava i 400 euro, ovvero la linea di demarcazione tra reato di lieve entità (punibile con una sanzione pecuniaria da uno a tre mesi, al tasso di una commissione di sei euro al giorno, che di solito i cittadini stranieri finiscono anche per non pagare) e non.
E infatti è stata la stessa Guardia Civil, una volta arrivata sul posto, a comunicargli che gli era scappata un po’ la mano e che il conto superava i 400 euro. Tanto basta per trasformare quel pranzo in una truffa punibile da sei mesi a tre anni di prigione. Giovedì scorso il turista italiano si è presentato in tribunale, dove è stata dimostrata la sua insolvenza, ed è stato rilasciato sotto accusa.
Ora sono al vaglio degli inquirenti i suoi precedenti, perché nel caso fosse recidivo (almeno altre tre occasioni) si potrebbe configurare il reato di frode aggravata, per il quale la pena detentiva potrebbe raggiungere i sei anni.
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