Ad essere interessata una superficie complessiva di circa 55mila mq
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L'ex Caserma Guido Reni, a Roma, cambia volto
L'ex Caserma Guido Reni, nel quartiere Flaminio, a Roma, cambia volto GTRES

L’Assemblea capitolina ha approvato il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma Guido Reni, nel quartiere Flaminio, a Roma. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

La riqualificazione dell’area dell’ex Caserma di via Guido Reni interessa una superficie complessiva di circa 55mila mq, che è di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti. Come specificato da un comunicato del Comune di Roma, all’interno di tale aerea verranno realizzati edifici residenziali per circa 35mila mq (di cui 6mila mq destinati a Housing Sociale), un albergo di 7mila mq e 3mila mq di commerciale di vicinato.

Ci saranno inoltre circa 2mila mq di servizi pubblici di livello locale, che comprenderanno una biblioteca di nuova generazione e spazi aperti attrezzati. Tali servizi saranno realizzati selezionando il progetto attraverso un concorso di progettazione bandito da Roma Capitale.

Secondo quanto sottolineato, poi, “uno degli spazi pubblici più importanti sarà quello dedicato alla promozione e diffusione della cultura scientifica nella comunità cittadina e metropolitana che avrà la missione di assicurare un contributo fondamentale al ricco patrimonio di enti ed istituti di ricerca e alta formazione scientifica che hanno sede nel territorio della città Metropolitana di Roma”.

Come spiegato, il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma Guido Reni “si inserisce nella complessiva riqualificazione morfologica e funzionale della direttrice Monte Mario Villa Glori,  importante asse strategico su cui sorgono importanti servizi culturali di scala metropolitana e nazionale, quali il Museo Maxxi e l’Auditorium Parco della Musica, di impianti sportivi quali il Palazzetto dello Sport, attualmente in fase di ristrutturazione e lo stadio Flaminio di Pierluigi Nervi, in un contesto di alta qualità architettonica e urbana con il Villaggio Olimpico e il complesso del Foro Italico da un lato, Valle Giulia con le Accademie e il Museo Etrusco di villa Giulia a la Galleria Nazionale di Arte Moderna dall’altro”.

Parlando di questo progetto, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha spiegato: “Riqualificare e migliorare i luoghi della nostra città significa attivare un percorso condiviso che deve avere alla base due punti fondamentali: il coinvolgimento del territorio e la garanzia della qualità architettonica del progetto che verrà poi realizzato. Due elementi che saranno centrali anche su quest’area nel II Municipio che andrà ad inserirsi in un contesto culturalmente vivo, grazie a un percorso che coinvolgerà cittadini, università e comunità scientifica”.

L’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, ha sottolineato: “L’approvazione di questo importante programma si inserisce in quel filone culturale di pensiero sulla città che vede la rigenerazione delle aree dismesse come obiettivo primario dello sviluppo urbano, la densificazione dei tessuti edilizi esistenti come strategia, il progetto di un sistema di spazi pubblici fortemente integrato con i comparti privati come strumento per garantire una equilibrata connessione degli usi e una qualità di relazioni tra le parti. E’ un programma che nasce contemperando le aspettative degli investitori, i processi decisionali della Amministrazione e i bisogni dei cittadini: indirizzo pubblico e investimento privato”.

Aggiungendo: “E’ necessario affermare che è possibile intervenire in contesti consolidati con strumenti che superino una visione puramente quantitativa delle trasformazioni e puntino sulla qualità degli spazi e dei servizi, integrando quelli esistenti sul territorio, ascoltando i cittadini. Per questo dare continuità a questo programma è importante in quanto rappresenta un cambiamento culturale nelle modalità di intervento sulla città”.

La Presidente della Commissione Urbanistica, Donatella Iorio, ha poi concluso affermando che l’approvazione della delibera di adozione del programma integrato rappresenta il primo passaggio della sua procedura di attuazione, che si concluderà con la votazione in aula della delibera di approvazione della variante urbanistica.

Iorio ha quindi spiegato: “Nell’arco di tempo necessario per completare l’iter, questa amministrazione si attiverà per promuovere, da un lato, il bando di concorso per la progettazione dei servizi pubblici di livello locale e, dall’altro, un dibattito a livello cittadino per individuare una destinazione definita per lo spazio pubblico genericamente indicato come ‘Città della scienza’. Il nostro obiettivo è quello di pervenire all’approvazione del programma avendo concluso tutte le attività necessarie a garantire la contemporanea attuazione degli interventi pubblici e di quelli privati”.

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