I dati di una indagine Nomisma-Crif
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Ripartire dopo il lockdown: le scelte finanziarie degli italiani
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Dopo il lockdown, si intravede la luce in fondo al tunnel e si pensa a come ripartire, pianificando spese e investimenti. Nomisma e Crif con l’Osservatorio “The World After Lockdown” analizzano come gli italiani si preparano a rimettersi in moto.

Pianificare le proprie finanze dopo il lockdown

Realizzato su un campione di 1.000 italiani responsabili degli acquisti (18-65 anni), il report evidenzia come poco più di un terzo del campione, pensando alla situazione finanziaria della propria famiglia tra 6 mesi, si senta in ansia, tanto che per più del 60% degli intervistati è molto importante poter monitorare le proprie entrate e uscite e capire quanto si sta risparmiando e spendendo. Inoltre, per più del 50% in questo momento è importante la pianificazione delle spese e la definizione di obiettivi di risparmio. Sicuramente tale consapevolezza è frutto anche della sempre più ampia diffusione di strumenti quali il mobile banking e l'home banking, che durante la fase di lockdown sono stati particolarmente preziosi per disporre operazioni e controllare le proprie finanze.

Sospensione di mutui e finanziamenti durante la chiusura

Uno dei punti di attenzione per le famiglie è rappresentato dalla gestione dei finanziamenti in corso: dalla ricerca emerge che il 6% delle famiglie con un mutuo prima casa in corso ha richiesto la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti mentre un altro 15% pensa che lo farà nei prossimi mesi. Relativamente a coloro che hanno invece dei prestiti in corso, a cui tipicamente sono collegati importi delle rate più contenuti, il 4% dichiara di aver già richiesto la sospensione delle rate mentre il 21% non esclude di richiederla nei prossimi mesi. 

Il lockdown ha determinato per il 6% degli italiani la decisione di rinunciare alla richiesta di un finanziamento mentre il 9% dichiara di aver solo deciso di rimandare tale richiesta di qualche mese. Il 3% degli intervistati, invece, ha deciso di procedere comunque con la stipula di un prestito come programmato. Emerge, infine, un 10% di italiani che post lockdown ha valutato di chiedere un nuovo finanziamento che non aveva pianificato in precedenza.

Richiesta di finanziamenti dopo il lockdown

L’indagine realizzata da Nomisma e CRIF ha considerato anche l’orientamento delle famiglie a richiedere specifici finanziamenti: nel dettaglio, il 24% sta già pensando di richiedere l’accesso ai vantaggi legati all’Ecobonus 2020 per gli interventi di efficientamento energetico di case e palazzi mentre il 12% è orientato verso il Sismabonus 2020 per gli interventi di messa in sicurezza antisismica.

Chi deciderà di ricorrere a un finanziamento per sostenere l’acquisto di beni e servizi pensa di farlo principalmente per spese impreviste causate dell’emergenza sanitaria (30%), spese mediche o dentistiche (29%), manutenzione/ristrutturazione casa (26%), esigenze di maggiore liquidità (26%), l’acquisto di un’auto (17%).

Ottimizzare le spese dopo il lockdown

Per gestire la ripartenza e far fronte a questa fase di incertezza gli italiani mostrano grande attenzione alla gestione del budget familiare e sono pronti a ridurre o addirittura a rinunciare alle spese destinate al tempo libero e allo svago. Per salvaguardare i risparmi della propria famiglia il 21% degli italiani ridimensionerebbe il budget destinato a viaggi e vacanze, mentre il 20% quello relativo a ristoranti e consumi fuori casa. I cittadini sono orientati a stringere la cinghia anche sull’acquisto di abbigliamento e scarpe (14%) e, dove possibile, di cibo e spesa alimentare (6%).

Ci sono però alcuni ambiti dove le famiglie non sono disposte a scendere a compromessi: è il caso della baby-sitter e dell’educazione dei figli (rispettivamente l’1% e il 2% delle famiglie ridurrà queste voci di spesa). Rispetto agli acquisti programmati da tempo è il settore tech a risentirne particolarmente: 1 italiano su 4 rimanderà l’acquisto – precedentemente programmato – di PC, smartphone e tablet, seguito dal 21% che sposterà a data da destinarsi l’acquisto di grandi elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, lavasciuga, forno. Anche arredamento e mobili, seguiti dalle auto, rientrano tra le categorie principali di beni il cui l’acquisto può essere rinviato (per il 20% degli intervistati).

 

 
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