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L’effetto covid sulla percezione degli spazi domestici tra le famiglie romane
Kookay da Pixabay

Il Centro Studi di Economia Immobiliare di Tecnoborsa ha svolto un’indagine sulle famiglie romane e il mercato immobiliare, cercando di evidenziare come la pandemia abbia cambiato il modo di vivere e percepire la propria casa.

Per quanto riguarda Roma, e in linea con le restanti grandi città italiane, la maggior parte degli immobili in cui vivono le famiglie intervistate sono trilocali di proprietà e per lo più collocati in condomini di zone centrali o semi-periferiche. Le maggiori carenze di oggi sono la mancanza di spazi verdi o all’aperto, l’assenza di un ambiente domestico da adibire esclusivamente a studio, l’esigenza di più camere da letto e bagni, infine uno spazio pro-fitness indoor.

Complessivamente, il 61,5% degli intervistati ha affermato che la propria abitazione è poco o per niente adeguata per lavorare e/o seguire attività didattiche a distanza, valore leggermente inferiore a quello rilevato per le restanti cinque grandi città (62,7%). Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche, ben l’86,1% ha affermato di avere una connessione Internet e l’80,7% si è dichiarato soddisfatto qualitativamente.

Quanto al grado complessivo di soddisfazione attuale per la propria abitazione, il 63,9% degli intervistati si è dichiarato molto o abbastanza contento e, in particolare, è emerso che il 32,8% è molto soddisfatto per gli spazi interni, il 28,9% per gli spazi esterni, il 23,8% per la luminosità della casa, il 25,2% per la zona, infine il 35% per la tranquillità dei vicini.

Per quanto riguarda i mutamenti intervenuti in questo periodo nella valutazione post covid della propria abitazione il sentiment è rimasto immutato per il 66,2% delle famiglie romane, è peggiorato nel 20,4% dei casi ed è migliorato per il 13,5%; rispetto alle altre grandi città nel loro complesso ma a Roma è più elevata la quota di famiglie che non ha cambiato la propria opinione (ci sono solo 4 punti percentuali di differenza).

Guardando in dettaglio taluni aspetti riguardo alla zona, la percezione della casa è migliorata per chi vive in abitazioni indipendenti in periferia e fuori città ma, quanto alle dimensioni, è peggiorato il sentiment di chi vive in case di piccolo e medio taglio, cioè fino a 100 mq.

Dopo la pandemia e i ripetuti lockdown dell’ultimo anno anche il condominio – in cui, come già noto vive la maggior parte delle famiglie romane – ha giocato un ruolo importante ai fini della vivibilità del proprio immobile e, anche qui, la percezione ha subìto alcune variazioni sia in positivo che in negativo.

Complessivamente, il 33,8% degli intervistati ha cambiato idea e, in particolare, nel 21,2% dei casi l’opinione è migliorata ma nel 12,6% è peggiorata – a riguardo, c’è da sottolineare che a Roma, rispetto alle altre grandi città, è alta la quota di chi ha cambiato giudizio in positivo. Invece, analizzando la risposta nei confronti della zona in cui si vive, ben il 58,3% degli intervistati ha rivisto il proprio parere: nel 37,4% dei casi la zona in cui si risiede è stata rivalutata mentre nel 20,9% è scaduta.

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