Il Family act 2022 è stato approvato in via definitiva dal Senato ed è diventato legge e presto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Vediamo cosa prevede il testo di una legge che per la prima volta introduce una riforma organica in Italia delle politiche a sostegno delle famiglie. Dall'assegno unico universale, già in vigore dal 1º marzo, al congedo parentale, fino allo smart working e alle misure di incentivo al lavoro femminile.
Congedo parentale
Vengono rivisti e rafforzati i congedi parentali di paternità e maternità con genitori con figli fino a 14 anni di età. Entro 2 anni dall'entrata in vigore del Family Act il governo dovrà riformare tutta la disciplina dei congedi parentali nel rispetto dell'articolo 33 della legge n 104 del 1992 e dell'articolo 42 del TU maternità.
Smart working
Il family act prevede premi per i datori di lavoro che agevolino pratiche di concilazione tra vita privata e lavoro attraverso il ricorso a lavoro agibile, flessibile e smart working. Inoltre prevede che ai genitori di figli fino a 14 anni sia riconosciuto lo smart working.
Assegno unico e universale
Già entrato in vigore il 1º marzo, l'assegno unico e universale sostituisce gran parte delle detrazioni Irpef per i figli fino al 21º anno di età. Può essere richiesto con ISEE o senza ISEE (in questo caso si avrà diritto all'importo minimo). A richiederlo possono essere i cittadini italiani, residenti in Italia o con permesso di soggiorno.
Politiche famminili
Il Family Act prevede il riordino e il rafforzamento delle misure a favolre del lavoro femminile con incentivi ai datori di datori di lavoro che applicano le clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che, ai fini dell'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, prevedono modalità di lavoro flessibile con facoltà dei lavoratori di chiedere, secondo le previsioni dei medesimi contratti, il ripristino dell'originario regime contrattuale.
Agevolazioni alle imprese anche per le sostituzioni di maternità, per il rientro delle donne al lavoro e per le attività di formazione. Inoltre una parte dei fondi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese dovrà essere destinato all'avvio delle nuove imprese femminili.
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