Pubblicato il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia
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Sondaggio Banca d'Italia
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Secondo il consueto Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, relativo al 1º trimestre 2023, condotto da Bankitalia, Tecnoborsa e dall'Agenzia delle Entrate, l'andamento dell'inflazione continuerà a incidere negativamente sulla domanda di abitazioni. Gli agenti immobiliari vedano in maniera sfavorevole le prospettive del settore, con prezzi di vendita sostanzialmente stabili, ma con canoni di affitto in forte rialzo. Quasi un operatore su tre inoltre segnala difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti.

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni

Il Sondaggio congiunturale sul mercato della abitazioni è stato realizzato su un campione di 1458 agenti immobiliari dal 3 aprile al 4 maggio 2023 ed è relativo al I trimestre del 2023. Secondo gli agenti immobiliari intervistati l'inflazione peserà negativamente sulle prospettive del mercato immobiliare, con una contrazione della domanda. In un mercato dove sempre è più difficile ottenere un mutuo, i prezzi degli immobilii sono considerati stabili, mentre è sono in forte rialzo i canoni di affitto.

tempi di vendita e sconto medio
Banca D'Italia

Prezzi di vendita delle abitazioni sono stabili

La maggior parte degli operatori intervistati giudica ancora stabili i prezzi delle case, mentre torna a diminuire lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali. Scesi anche i tempi di vendita, che hanno fatto registrare il nuovo minino dall'inizio della rivelazione. In calo la quota di agenzie che hanno venduto almeno un'abitazione nel I trimestre, in misura maggiore nelle aree urbane e nelle grandi città. L'80% degli agenti ha venduto immobili usati, mentre solo il 2% ha venduto immobili preesistenti.

Sempre più difficile reperire un mutuo

Il 30% degli operatori segnala la difficoltà degli acquirenti di reperire un mutuo per l'acquisto di una casa. Si tratta del valore più alto dall'inizio del 2015. Circa la metà degli agenti, inoltre, segnala che tra le cause prevalenti di cessazione dell'incarico a vendere vi è il valore delle offerte ritenuto troppo basso dal venditore, mentre una frazione analoga indica prezzi richiesti giudicati troppo elevati dai compratori.

La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, attestandosi al 64,1%. Il rapporto tra l'ammontare del prestito e il valore dell'immobile rimane su valori elevati, intorno al 76%, in lieve calo rispetto alla precedente rivelazione.

Canoni di affitto in forte rialzo

Un operatore su due registra un aumento dei canoni di affitto in tutte le aree geografiche, in maniera più accentuata al sud e al centro, con livelli che si avvicinano molto al nord. E secondo la maggior parte degli operatori si prefiguro un ulteriore aumento nel corso del II trimestre del 2023, mentre si registra anche una diminuzione dello sconto rispetto alle richieste iniziali del locatore.

Il futuro del settore secondo gli operatori

Per riguarda il futuro del settore, tra gli operatori prevale un generale pessimismo, anche su orizzonte biennale. Prevalgono le attese di diminuzione dei nuovi incarichi a vendere nel II trimestre e si è ulteriormente ampliato il divario tra attese di aumento e di diminuzione dei prezzi di vendita.

Ad incidere negativamente sulla domanda di abitazione sarà l'inflazione attesa. Mentre anche le recenti modifiche governative al superbonus, con i nuovi vincoli alla cessione del credito, potrebbero avere complessivamente un effetto negativo sul numero di potenziali acquirenti e sui prezzi di vendita. Anche se la metà degli operatori si aspetta invece che le modifiche non avranno nessun impatto significativo.

 

 

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