Finora il rallentamento dell'economia dell'area euro "è stato contenuto e graduale. Tuttavia gli ultimi dati indicano che il futuro resta incerto e le prospettive sbilanciate verso il rallentamento". Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, intervenendo alla giornata degli investitori a Madrid.
Lo scenario attuale
Il banchiere centrale ha ricordato che in risposta alle passate accelerazioni inflazionistiche l'istituzione monetaria ha complessivamente aumentato i tassi di interesse di 450 punti base. "La nostra energica reazione è stata cruciale per prevenire un disallineamento delle aspettative e contrastare l'inflazione", ha sostenuto.
La prossima settimana tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo della Bce per le decisioni di politica monetaria. Non sono attesi altri aumenti dei tassi, mentre ora gli interrogativi degli operatori di mercato riguardano quando inizieranno ad essere abbassati, più avanti nel corso di quest'anno.
L'inflazione non preoccupa
"Il 2023 si è chiuso con un tasso di inflazione (media dell'area euro) appena inferiore al 3% a dicembre, cosa che è una buona notizia. La risalita rispetto a novembre era ampiamente attesa, a riflesso degli effetti di base statistici e per il venir meno delle misure di aiuto sull'energia", ha aggiunto il vicepresidente della Bce.
Le sue dichiarazioni non evidenziano elementi di allarme da parte della Bce sulle prospettive del carovita. De Guindos ha ricordato che l'inflazione dell'area euro era risultata superiore al 10% nell'ottobre del 2022 e all'8,6% all'inizio dell'scorso anno. "Il calo del 2023 riguardato tutte le componenti del processo disinflazionistico, che ha guadagnato slancio nella seconda metà dell'anno".
Ha anche ricordato che "un aspetto rilevante" di questa dinamica è che l'inflazione di fondo, cioè l'indice depurato da energia, alimentari e altre voci volatili a continuato a attenuarsi, portandosi al 3,4% a dicembre. "E' probabile che nel 2024 il rapido processo disinflazione che abbiamo osservato nel 2023 rallenti - ha spiegato - e che segni una pausa temporanea all'inizio dell'anno, come avvenuto a dicembre".
Le conseguenze dell'aumento dei tassi
Nell'area euro, parallelamente ai rialzi dei tassi di interesse di riferimento "l'accresciuta remunerazione dei depositi vincolati e delle obbligazioni, che ha fatto seguito a un lungo periodo di rendimenti bassi o negativi, ha incentivato lo spostamento verso questi strumenti di fondi da depositi a vista e altri depositi a bassa remunerazione". Lo rileva la Banca centrale europea in un capitolo anticipato dal bollettino economico.
Secondo l'istituzione monetaria l'aumento dei tassi dei depositi rispetto ai tassi di riferimento è stato simile al passato, in parte riflettendo la transizione a un contesto di tassi positivi. "L'inasprimento monetario ha indebolito la creazione complessiva di moneta, portandola in territorio negativo", si legge.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account