L’inflazione spinge l’investimento nel mattone, o almeno così risulta dall’analisi di Tecnocasa relativa al primo semestre 2023. In quel periodo, i rendimenti in aumento hanno ingolosito chi desiderasse investire in immobili a scopo di rendita: secondo l’analisi dell’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, nella prima parte dell’anno gli acquisti sono stati il 19,6 per cento del totale delle compravendite, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando la percentuale si attestava intorno al 16,8 per cento.
Inflazione e rendimenti immobiliari
L’inflazione in crescita spinge i risparmi sul mattone che viene sempre considerato un ottimo impiego del capitale. Secondo Tecnocasa, sull’aumento delle compravendite per investimento influisce anche il ritorno dei flussi turistici che ha portato nuovamente alla ribalta gli acquisti di immobili da destinare a ricettività sia nelle città più attrattive sia nelle località turistiche. L’analisi considerata prende in esame locazioni a lungo termine e non stagionali. La possibilità di ottenere canoni di locazione continuativi induce prudenza nei proprietari, soprattutto negli ultimi tempi alla luce dell’incertezza e dei rincari dei costi energetici.
Rendimenti annui da locazione
I rendimenti annui da locazione restano comunque interessanti: per un bilocale di 65 mq nelle grandi città italiane si è attestato intorno al 5,2%, le metropoli che spiccano per avere i rendimenti maggiori sono: Genova con 6,6%, Palermo con 6,4%, Verona con 6,3%. Chi investe nel mattone mira anche alla rivalutazione dell’immobile e, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un recupero dei prezzi.
Quali immobili acquistare per investimento
Gli investitori preferiscono le aree con la presenza di atenei, di servizi (il cui peso è sempre maggiore dopo il lockdown) e sottoposte ad interventi di riqualificazione. In genere, chi investe nel settore immobiliare non guarda solo ai rendimenti da locazione ma anche e soprattutto alla rivalutazione del capitale. Dal 1998 al 2023, limitando l’esame alle grandi città italiane risulta una rivalutazione dei prezzi del 46%. Quella che si è rivalutata maggiormente è stata Milano con 132,1%, seguita da Napoli con 72,1% e Firenze con il 71,2%.
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