Le aliquote dell'imposta sul reddito in Europa variano notevolmente e riflettono diversi approcci al finanziamento dei servizi pubblici: i Paesi che impongono aliquote fiscali marginali massime più elevate spesso sostengono sistemi di previdenza sociale estesi, mentre quelli con aliquote più basse possono dare priorità alla competitività o mantenere programmi meno completi.
Una mappa elaborata da Visual Capitalist mostra l'aliquota massima dell'imposta sul reddito delle persone fisiche prevista dalla legge in 36 Paesi europei. Le nazioni del Vecchio Continente in genere utilizzano un sistema fiscale progressivo, in cui le fasce di reddito più elevate sono tassate a tassi più elevati, con l'aliquota massima applicata solo al reddito superiore a una soglia stabilita. Queste sono le aliquote fiscali più elevate per le persone fisiche di ogni Paese europeo.
I dati provengono dalla Commissione Europea e da PwC tramite Tax Foundation (aggiornati a febbraio 2024), con aliquote fiscali e sovrattasse combinate centrali e sub-centrali. I contributi previdenziali non sono inclusi.
Tra i Paesi europei dell'OCSE, l'aliquota massima media dell'imposta sul reddito delle persone fisiche è del 42,8%. Danimarca (55,9%), Francia (55,4%) e Austria (55%) presentano i tassi più elevati, mentre Ungheria (15%), Estonia (20%) e Repubblica Ceca (23%) presentano i tassi più bassi.
In genere, i Paesi europei al di fuori dell'OCSE hanno aliquote fiscali massime più basse e spesso utilizzano un sistema di imposta fissa. Bulgaria e Romania hanno l'aliquota più bassa al 10%, seguite da Moldavia (12%), Ucraina (19,5%) e Georgia (20%).
I Paesi scandinavi, noti per le loro ampie reti di sicurezza sociale e per i finanziamenti pubblici per servizi quali l'assistenza sanitaria universale, l'istruzione superiore e il congedo parentale, impongono anche aliquote fiscali sul reddito delle persone fisiche relativamente elevate.
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