In molti potrebbero non conoscere il giardino "segreto" di Milano, luogo dove solo le donne possono entrare e che proprio per questo motivo prende il nome di Giardino delle Vergini. Situato all'interno dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, questo giardino è intitolato a Santa Caterina d'Alessandria. Di seguito vediamo dove trovare questo giardino, la sua particolare storia, i segreti e perché è riservato solamente alle donne.
Dove si trova il Giardino delle Vergini?
Il Giardino delle Vergini si trova all'interno dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è intitolato a Santa Caterina d’Alessandria – la protettrice degli studi. Fin dalla sua nascita nel 1928 questo piccolo gioiello verde, nascosto tra i cortili dell’Università Cattolica di Milano, è un luogo dedicato esclusivamente alle donne e destinato alle giovani studentesse. All'estremità del portico principale dell'Università, lungo il cammino che porta all'Aula Magna, si trova un angolo nascosto, sconosciuto anche a molti milanesi: un'oasi di pace dedicata solo alle donne. Tutt’oggi custodi dell'Ateneo impediscono l'ingresso agli uomini per mantenere l'esclusività del Giardino delle Vergini.
La storia del giardino "segreto" di Milano
Il Giardino delle Vergini nasce nel 1928 per volere del monsignor Francesco Olgiati, Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ed è dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, vergine, martire e protettrice degli studi. Sin da allora il Giardino delle Vergini diventa uno spazio dedicato solamente alle donne, specialmente alle giovani studentesse. Anche oggi gli uomini non possono entrare: fin dalla sua nascita i custodi dell'Ateneo precludono l'ingresso agli uomini proprio per preservare l'esclusività del giardino.
Circondato da edifici, il giardino è un angolo isolato e sereno, in cui il tempo sembra essersi fermato oltre il cancello in ferro battuto che ne regola l'accesso.
Perché è riservato solo alle donne?
Con la sua esclusività d'accesso limitata alle donne, sin dalla sua nascita il Giardino delle Vergini rappresenta un importante simbolo dell’emancipazione femminile. All'epoca della sua creazione, questo giardino era uno dei pochi luoghi a Milano dove le donne potevano accedere liberamente, senza necessità di accompagnatori. Oggi continua a essere un punto di ritrovo e discussione per donne di tutte le età, ma la prima regola rimane il rispetto del silenzio: chi si siede sulle panchine lo fa per studiare, riflettere o leggere, nel rispetto di una quiete condivisa.
Negli ultimi anni si è dibattuto spesso circa il futuro delle Giardino delle Vergini: alcune organizzazioni femministe ne chiedono l'apertura al pubblico, per trasformarlo in uno spazio collettivo e un simbolo di inclusività. Altri preferirebbero, invece, mantenerne l'esclusività, così da preservare l'atmosfera intima e protetta che lo caratterizza da sempre.
I segreti del Giardino
Il Giardino delle Vergini è situato in luogo ricco di suggestione: proprio lì diverse fonti storiche collocano il punto dove sarebbe avvenuta la conversione di Sant’Agostino e vicino alla Sostra di Sant’Agostino, ossia il punto di arrivo via Naviglio da dove provenivano gran parte dei blocchi da scolpire per il Duomo. La Sostra del Giardino era un grande deposito con tettoia per la lavorazione delle pietre, che rappresentava una sorta di rimessa per i blocchi in arrivo. Pertanto, non è da escludere che nel Giardino la disposizione di questi blocchi corrisponda alla loro collocazione originaria.
Com'è fatto questo luogo?
Nel Giardino delle Vergini sono presenti anche diversi reperti archeologici, fra questi spiccano una lastra marmorea decorata a mascheroni proveniente dal Duomo, due sarcofagi medievali del III-IV secolo e resti del XV secolo, coevi alla costruzione dell'Ateneo. Di particolare interesse cono anche le tre colonne simili a quelle della “Cripta dei Monaci”, collocati nell’odierna Aula Magna. Altri frammenti di capitelli richiamano elementi architettonici di edifici lombardi, come la Canonica di Sant'Ambrogio, Santa Maria presso San Satiro a Milano e il Duomo di Pavia. Questi frammenti sono stati identificati come appartenenti allo stile bramantesco, caratterizzati da un modello decorativo con fogliame e volute ioniche, tipico della Lombardia alla fine del Quattrocento.
Inoltre, il giardino ospita ventuno blocchi e due basi di colonne in granito di Montorfano, risalenti al XVI e XVII secolo, che furono aggiunti dopo la costruzione del monastero.
Il Giardino delle Vergini, oltre alla sua particolare esclusività per le donne, si presenta come un luogo dall'importante valore storico, dove natura e storia si coniugano perfettamente in un’oasi dedicata allo studio e al silenzio.
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