Italiani sempre più vacanzieri. Lo dicono i dati Istat, che per il 2018 stimano circa 79 milioni di viaggi e 432 milioni di pernottamenti.
Vacanza e viaggio di lavoro, in Italia tipologie in aumento
Secondo Istat, nel 2018 la stima dei viaggi con pernottamento effettuati dagli italiani è pari a 78 milioni e 940 mila, per un totale di 431 milioni e 893 mila pernottamenti. I viaggi per motivi di vacanza sono circa l’89% del totale, quelli per motivi di lavoro circa l’11%. Alle vacanze è dedicato il 91,7% dei pernottamenti (8,3% ai viaggi di lavoro). Circa il 46% dei viaggi e il 76% delle notti trascorse in viaggio riguardano vacanze “lunghe” (4 o più notti).
I viaggi per turismo crescono del 19,5% sul 2017, accentuando la tendenza positiva registrata a partire dal 2016. Crescono le vacanze (+15,9%), ma soprattutto i viaggi di lavoro (+57,7%), che interrompono l’andamento negativo degli ultimi dieci anni, anche se risultano ancora lontani dai livelli registrati prima della crisi economica (8 milioni e 870 mila nel 2018, 21 milioni e 26 mila nel 2008).
Le vacanze lunghe consolidano il trend positivo già osservato nell’ultimo triennio (+12,7%). Più marcato l’incremento delle vacanze brevi (+19,6%). Nel 2018, i pernottamenti crescono del 13,5%, trainati dai viaggi di lavoro (35,9 milioni contro 19,8 milioni del 2017). Aumentano anche le notti trascorse in vacanza (+12,9% per le vacanze brevi, +9,2% per quelle lunghe). Tuttavia la crescita dei pernottamenti è minore rispetto a quella dei viaggi: la durata media diminuisce quindi leggermente rispetto al 2017, scendendo a 5,5 notti (5,7 per le vacanze, 4,1 per i viaggi di lavoro).
Vacanze in primavera, una nuova moda italiana
Le vacanze lunghe sono stabili nel trimestre estivo ma si incrementano in tutti gli altri trimestri dell’anno, rispetto agli stessi periodi del 2017. Nel trimestre primaverile si osserva la crescita più marcata (+37,9% di viaggi, +50,6% di notti) e un aumento anche della durata media (7,9 notti nel 2018 contro 7,2 nel 2017) (Prospetti 4, 5 e 6). Le vacanze brevi, piuttosto stabili fino a settembre, nell’ultimo trimestre dell’anno aumentano in termini di viaggi e di notti di circa il 35% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Nel trimestre estivo la maggior parte delle vacanze ha una durata superiore alla settimana (51,4%), a differenza degli altri periodi dell’anno. Tuttavia, nel 2018 i soggiorni di durata 8-14 notti nel trimestre primaverile salgono al 26,7% (dal 17,3% nel 2017).
Vacanze: in estate Puglia, in inverno Trentino Alto Adige
Nel 2018, il 79,3% dei viaggi ha come destinazione una località italiana, con un incremento del 16,7% rispetto al 2017. Il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (37% dei viaggi) sia per le vacanze, soprattutto se brevi (43,6%), sia per i viaggi di lavoro (38,4%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (29% contro 12,2%) e meno consistenti per le brevi (17,2% contro 28,3%) e per i viaggi di lavoro (13,2% contro 21,3%).
Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Veneto si confermano le regioni italiane più visitate e accolgono complessivamente il 48,6% dei viaggi interni. Con il 7,2% dei viaggi e il 7,6% delle vacanze, la Puglia si colloca subito dopo il Veneto e rientra nella parte alta della graduatoria per la prima volta dopo il 2013. Questa regione, come cinque anni fa, torna ad essere la regione più frequentata in occasione delle vacanze lunghe (11,1%), specialmente durante il trimestre estivo (13,1%) e quello primaverile (13,5%). In estate, oltre alla Puglia, le mete preferite per le vacanze lunghe sono l’Emilia-Romagna (9,9%), la Calabria (8,6%), la Toscana (8,2%) e la Sicilia (7,6%).
La Toscana è la meta più scelta per le vacanze brevi nell’anno (16,4%) in tutti i trimestri, specialmente in quello estivo (20,9%). Solamente in autunno, questa regione scende al secondo posto (13%) subito dopo il Lazio (13,4%). Il Trentino Alto-Adige è sempre la destinazione preferita per le vacanze lunghe in inverno (31,0%), distaccando notevolmente la seconda classificata, la Lombardia (11,5%), che guadagna il primato in autunno (14,2%).
In primavera, in cima alla graduatoria si posiziona la Toscana anche per i soggiorni lunghi (14,1%). L’83,5% dei viaggi all’estero ha come destinazione una meta europea, quota che sale al 98,7% per le vacanze brevi.
Vacanze in Italia, preferiti gli alloggi privati e case di proprietà
Nel 2018, gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente (54,1% dei viaggi e 61,1% dei pernottamenti), soprattutto per i soggiorni trascorsi in Italia (56,4% dei viaggi e 63,0% delle notti.
I viaggi con sistemazione in alloggi privati rappresentano la maggioranza dei viaggi in ogni area del Paese, ma nel Mezzogiorno costituiscono oltre i due terzi (67,4%). Si scelgono le strutture ricettive collettive soprattutto al Centro e al Nord (entrambi circa 48%), in particolare gli alberghi (entrambe 39,9%).
Rispetto al 2017, i viaggi negli alloggi privati aumentano complessivamente del 19,2% (+55,4% all’estero). Questo tipo di sistemazione è scelta soprattutto durante le vacanze, specie se lunghe (61,1% dei viaggi e 64,5% delle notti) (Prospetti 14 e 15). Tra gli alloggi privati, le abitazioni di parenti e amici si confermano le più utilizzate per le vacanze (34,4% dei viaggi e 36,8% dei pernottamenti), seguite dagli alloggi in affitto (14,3%), stabili rispetto all’anno precedente. In forte crescita le vacanze presso abitazioni di proprietà (+52,1%).
Prenotare le vacanze on line, una tendenza sempre più forte
Nel 2018 crescono ancora i viaggi effettuati con prenotazione diretta (+20,5%), che continua a rappresentare la modalità preferita di organizzazione del viaggio (56,2%) sia per le vacanze (55,3%) che per i viaggi di lavoro (62,7%). Il 36,5% dei viaggi è effettuato senza prenotazione, percentuale che sale al 42% in occasione delle vacanze brevi. La prenotazione tramite agenzia o tour operator, che riguarda complessivamente il 6,6% dei viaggi, è stabile e più frequente per i viaggi di affari (12,7%) e per le vacanze lunghe (7,3%). I viaggi prenotati tramite internet (46,0%) continuano ad aumentare (+25,3% rispetto al 2017), caratterizzando soprattutto i viaggi di lavoro (50,3%) e le vacanze lunghe (47,7%) (Figura 3). Negli ultimi cinque anni, la quota di prenotazioni via internet è cresciuta molto, passando da 31,8% nel 2014 a 46,0% nel 2018. L’incremento è stato più marcato per le vacanze, soprattutto brevi (da 26,5% a 43%), rispetto ai viaggi di affari (da 42,8% a 50,3%).
Svago e riposo per le vacanze in Italia, città d’arte per l’estero
Anche nel 2018 si va in vacanza prevalentemente per trascorrere un periodo di piacere o svago (69,6%) e per far visita a parenti e amici (27,4%), sia in occasione dei soggiorni brevi, sia nel caso di quelli lunghi. Sostanzialmente stabili, rispetto al 2017, le visite a parenti e amici mentre sono in forte aumento (+19,4%) le vacanze per un periodo di relax. Oltre un quinto delle vacanze di piacere o svago effettuate nel 2018 (20,2% di quelle in Italia e 29,2% di quelle all’estero) si caratterizza per avere più luoghi di interesse : il 16,3% ne ha due e il 5,7% almeno tre, con un significativo aumento, rispetto al 2017, di quanti fanno vacanze in destinazioni caratterizzate da due tipologie di luogo, soprattutto se svolte in Italia. In particolare, la visita a una o più città (40,8% delle vacanze di piacere o svago) si combina nel 24% dei viaggi con le vacanze al mare e in circa il 14% dei casi sia con le vacanze in campagna sia con quelle in montagna o collina.
Il mare si conferma il luogo più scelto per ogni destinazione (45,6% delle vacanze di piacere o svago). Sebbene nel 2018 ci sia un aumento di oltre il 30% delle vacanze in città italiane, l’estero continua ad attrarre più dell’Italia i turisti residenti che vogliono visitare una città d’arte (68,8% contro 33,8%) (Figura 4).
Rispetto al 2017, soltanto le vacanze culturali hanno avuto un importante incremento (+46,3%), soprattutto se di lunga durata o se dirette all’estero.
Più escursioni in inverno e in primavera
Nel 2018, le escursioni aumentano in modo significativo, attestandosi a 83 milioni e 594 mila (+19,5% rispetto al 2017); sono più frequenti nel trimestre primaverile (27,6%) ed estivo (26,3%), meno in inverno (22,5%) e autunno (23,7%) (Prospetto 20).
Data la natura di questo tipo di spostamento turistico (senza pernottamento), le escursioni sono dirette nella quasi totalità dei casi verso località italiane (98,5%); la quota residuale interessa destinazioni estere confinanti con l’Italia ed è originata quasi esclusivamente dalle regioni del Nord. Anche nel 2018 la maggior parte delle escursioni avviene per motivi personali di piacere o svago (64,3%). Meno diffuse le altre motivazioni, sebbene tra queste le visite a parenti e/o amici abbiano registrato un forte incremento rispetto al 2017, divenendo pari a circa un quinto degli spostamenti in giornata (19,3%).4
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