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Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa idealista/news

Nel settore immobiliare ci sono delle urgenze da affrontare. E in piena crisi di governo ci si domanda quali sono i rischi che si corrono. A idealista/news il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha spiegato quali sono le misure per la casa sulle quali è necessario prestare attenzione.

Siamo nel bel mezzo di una crisi di governo e tra non molto si dovrà pensare alla legge di Bilancio 2020. Quali sono le misure per la casa a rischio?

“Al di là di chi gestirà la manovra, di chi la metterà in piedi, le urgenze del settore immobiliare, della proprietà immobiliare in particolare, le più immediate, sono due. Si tratta quasi di atti dovuti. A fine anno ci sono due scadenze. C’è la nuova cedolare secca sugli affitti commerciali, che è stata prevista solo per i contratti stipulati nel 2019. Come minimo bisognerebbe prorogarla e dire che si applica anche per i contratti stipulati nel 2020, molto più saggio – ed è la nostra richiesta – sarebbe dire che si applica a regime almeno per tutti i nuovi contratti. L’ideale ovviamente sarebbe per tutti i contratti in corso, ma – restando in quello schema – il minimo è che la si rinnovi anche per i contratti stipulati nel 2020. Il buon senso vorrebbe che si dicesse per i contratti stipulati dal 2019, restando poi per sempre per tutti i nuovi contratti. Si tratta di una misura che è stata introdotta da Movimento 5 Stelle e Lega, ma dobbiamo ricordare che era una proposta, anche prima delle elezioni, del Partito Democratico, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.  

C’è poi in scadenza la misura specifica del 10%, quindi un po’ ridotta, della cedolare secca per i contratti di locazione abitativi a canone calmierato, quelli cosiddetti a canone concordato. Prima è stata fatta per un quadriennio, poi è stata rinnovata per un biennio in scadenza a fine 2019. Anche qui, buon senso vorrebbe che si stabilizzasse, perché è riconosciuta positiva da tutti, anche per favorire l’accesso all’abitazione; la vogliono anche i sindacati inquilini. Non c’è motivo di rinnovarla ogni volta per uno, due, quattro anni, quando poi è un classico caso in cui la stabilità è fondamentale. I contratti durano cinque anni e il proprietario deve sapere prima quanto gli costa la tassazione nei successivi cinque anni, se ha una garanzia solo per due rischia di rivolgersi al canale libero di contrattazione, il contratto a canone libero, con un danno anche alla finalità di quella norma che era quella di tenere bassi i canoni. E’ un’assurdità che venga prorogata per periodi. Va stabilizzata. Costa pochissimo e dà benefici”.

Oltre a queste due urgenze, su cos’altro è importante intervenire?

“Queste sono proprio le urgenze date da scadenze. Poi noi con il governo dimissionario avevamo in corso anche dei ragionamenti sulla diminuzione della tassazione patrimoniale, che è un’urgenza storica ormai dal 2012. Su questo fronte c’erano stati impegni soprattutto dalla parte della Lega, che in particolare si era impegnata a cominciare a ridurre Imu e Tasi. Noi confidiamo che chiunque arrivi tenga il tema dell’immobiliare sotto attenzione e quindi si preoccupi anche di cominciare a ridurre la tassazione sugli immobili.

Poi ci sono cose un po’ più specifiche. Una cosa che stiamo chiedendo ultimamente è di modificare il trattamento tributario delle società immobiliari per consentire a questi soggetti di sviluppare anch’essi il mercato della locazione abitativa, che invece è frenato da una tassazione sbagliata. E’ un tema che avevamo posto anche a questo governo e ci si stava ragionando.

In più ci sono delle cose che possono essere direttamente e indirettamente di nostro interesse, come gli interventi che sono sempre possibili sulle cosiddette tax expenditures, cioè le cosiddette spese fiscali o anche dette agevolazioni fiscali. Lì ci sono molte cose diverse l’una dall’altra. Da più parti si diceva – e si dice da parte di chi si candida a governare diverso dai precedenti – che una delle intenzioni è intervenire su quella lista lunghissima di cosiddette spese fiscali. E’ una lista che va toccata con molta attenzione, perché ci sono tante cose di interesse per le famiglie e le imprese e in particolare per famiglie e imprese in quanto proprietari di immobili od operatori dell’immobiliare. Quella è una cosa sulla quale fare molta attenzione”.

C’è poi il tema degli incentivi per la casa in scadenza con la fine dell’anno

“Sì, anche lì ci sono alcune cose che scadono alla fine dell’anno e andrebbero stabilizzate o bisognerebbe uniformare le scadenze. C’è molta confusione ed è un quadro che non favorisce quello che quelle norme dovrebbero favorire. Norme ben ideate, anche se molto da migliorare. Si rischia appunto di non favorire quell’obiettivo, che è quello di fare interventi sugli immobili per varie finalità, a cominciare da quelle di miglioramento della sicurezza e di miglioramento del rendimento energetico”.

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