Tra gli aspetti fondamentali della vita condominiale, la tutela del decoro dello stabile rappresenta di certo una questione primaria. La possibilità di fruire di spazi puliti, ordinati e ben gestiti è infatti essenziale per garantire a tutti i condomini una serena quotidianità, allontanando anche il rischio di controversie.
Ma come comportarsi quando si verificano atti vandalici in condominio? Un problema sempre più frequente, che può alimentare tensioni tra gli stessi condomini in merito a responsabilità e spese di riparazione, così come sfociare in denunce e richieste di risarcimento.
La natura degli atti vandalici
Innanzitutto, è bene comprendere la natura degli atti vandalici. Con questo termine si identificano tutte quelle azioni deliberate, spesso messe in atto da terzi, allo scopo di alterare o distruggere i beni comuni o privati all’interno dello stabile condominiale. Possono spaziare da danni minori, come le pareti imbrattate di scritte e disegni, fino a conseguenze gravi, come ad esempio la distruzione di auto parcheggiate, portoni e vetrate. Ma quali sono i riferimenti normativi e, soprattutto, quali i casi più comuni?
Quando un atto è considerato vandalico
Come già accennato, un atto vandalico viene classificato come tale quando implica il danneggiamento intenzionale e non autorizzato della proprietà altrui. A livello normativo, però, è necessario distinguere tra due tipologie diverse:
- l’articolo 635 del Codice Penale definisce il danneggiamento, ovvero l’azione di distruggere, disperdere, deteriorare o rendere inservibile una cosa mobile o l’immobile altrui. Le pene vanno dai sei mesi ai tre anni di reclusione, con aggravanti per casi specifici;
- l’articolo 639 del Codice Penale disciplina invece il deturpamento, o l’imbrattamento, ovvero tutte le alterazioni estetiche che non hanno però un impatto funzionale sulla proprietà altrui. Le conseguenze sono pecuniarie, con multe fino a 309 euro e pene più elevate se si coinvolgono immobili o mezzi pubblici.
Affinché un atto possa considerarsi vandalico, deve esserci il dolo: in altre parole, vi deve essere l’intenzione di causare un danno, non basta un semplice incidente. Ancora, in ambito condominiale, il vandalismo può manifestarsi:
- sulle parti comuni dello stabile, quelle identificate dall’articolo 1117 del Codice Civile;
- sulle proprietà esclusive dei singoli condomini o, ancora, su beni mobili di loro proprietà.
Cosa è incluso negli atti vandalici
Dal punto di vista pratico, quali atti possono essere effettivamente considerati vandalici? A livello condominiale, i più comuni sono:
- l’imbrattamento con vernici o scritte su muri interni, esterni, portoni, finestre, ascensori e via dicendo;
- la distruzione di porte, finestre e vetrate;
- la manomissione dei citofoni;
- il danneggiamento degli impianti condominiali, come ad esempio l’illuminazione del cortile;
- la forzatura o la manomissione di cancelli e recinzioni;
- la distruzione di panchine, fioriere, sedie o altra attrezzatura da cortile;
- lo scarico di rifiuti nelle aree comuni;
- il danneggiamento delle automobili o di altri mezzi di trasporto dei condomini.
La lista non è di certo esaustiva: gli atti vandalici condominiali possono essere i più disparati, tutti accomunati dalla volontà di determinare un danno alla proprietà altrui.
La responsabilità degli atti vandalici in condominio
Compresa la loro natura, è indispensabile sapere cosa fare per gli atti vandalici in condominio. Identificare i responsabili è importante, anche per comprendere chi si dovrà fare carico di eventuali spese di riparazione o risarcimento.
Chi paga per colpevoli esterni al condominio
Innanzitutto, è bene sapere che il vandalismo può avere sia responsabili esterni che interni allo stesso condominio. In presenza di vandali estranei, la responsabilità penale ricade direttamente su chi ha provocato il danno, sempre che venga identificato. Nel frattempo:
- in casi di urgenza, l’amministratore di condominio ha facoltà di avviare interventi di manutenzione straordinaria senza la preventiva approvazione dell’assemblea, in base all’articolo 1135 del Codice Civile;
- se le conseguenze non sono urgenti, l’assemblea può deliberare sia interventi di riparazione che misure preventive per evitare che il vandalismo si ripeta.
In base all’articolo 1136 del Codice Civile, gli interventi di manutenzione straordinaria possono essere approvati con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, purché rappresentino almeno 500 millesimi del valore dell’edificio. Per le opere preventive, come l’installazione di recinzioni o di sistemi di videosorveglianza, dipende dal tipo di innovazione, ai sensi dell’articolo 1120 del Codice Civile. Se prevista per migliorare la sicurezza dello stabile, è necessario sempre il voto della maggioranza, purché rappresentino almeno 500 millesimi del valore dell’edificio. Se l’innovazione è invece di diversa natura, ad esempio se gravosa o voluttuaria, serve:
- la maggioranza degli intervenuti;
- purché rappresentino almeno i 2/3 del valore in millesimi dello stabile.
Ma chi paga gli atti vandalici in condominio? Le spese sono normalmente ripartite fra tutti i condomini, in base al criterio millesimale previsto dall’articolo 1123 del Codice Civile, salvo diversa convenzione. Se il danno riguarda specifici condomini, i costi sono ripartiti solo fra gli interessati. In alternativa, ci si può avvalere dell’assicurazione condominiale, se la polizza copre anche il vandalismo. Se il responsabile viene identificato, il condominio può rivalersene, chiedendo il risarcimento dei costi sostenuti e degli eventuali danni.
Chi paga se il colpevole è interno allo stabile
Per gli atti vandalici all’interno del condominio - ad esempio, da parte di residenti per via di dispute interne - le modalità sono le medesime elencate nel precedente paragrafo. La responsabilità è sempre personale, ma deve essere accertata dalle autorità. Nel frattempo, il condominio può deliberare interventi e, una volta identificato il colpevole, può richiedere il risarcimento.
È inoltre utile specificare che, se espressamente previsto dal regolamento condominiale, l’articolo 70 delle Disposizioni di Attuazione del Codice Civile permette all’assemblea e all’amministratore di comminare sanzioni:
- fino a 200 euro per singola violazione;
- fino a 800 euro in caso di recidiva.
Chi si risponde per il vandalismo commesso da minori
Ma cosa succede, se l’atto di vandalismo in condominio è commesso da un minore? In base all’articolo 2048 del Codice Civile, la responsabilità civile ricade sui genitori o sui tutori, ovvero sui responsabili della loro custodia
È bene sapere che se il minore ha meno di 14 anni, non è responsabile penalmente, tuttavia le conseguenze civili - come, appunto, il risarcimento dei danni - rimangono sui genitori.
La denuncia degli atti vandalici
Per quanto il condominio possa deliberare interventi riparativi anche prima dell’identificazione del colpevole, la denuncia per atti vandalici in condominio rimane un passaggio fondamentale. Deve essere infatti tempestiva, e possibilmente corredata da prove e testimonianze, affinché le autorità possano identificare il responsabile e il condominio esercitare il proprio diritto al risarcimento.
Come dimostrare un atto vandalico
Dimostrare l’avvenuto atto vandalico è fondamentale, sia per agevolare l’identificazione del colpevole, che per ottenere il relativo risarcimento. È quindi essenziale raccogliere elementi utili, quali:
- fotografie dettagliate delle aree o dei beni colpiti;
- testimonianze di condomini o vicini che hanno assistito all’evento;
- eventuali registrazioni delle telecamere di sorveglianza, purché conformi alle normative sulla privacy vigenti, in particolare con la presenza di cartelli informativi e dati raccolti per un periodo di tempo proporzionato.
È l’amministratore che coordina questa fase, consegnando poi tutti gli elementi rilevanti raccolti alle autorità competenti.
Tra denuncia e conseguenze
A seconda della tipologia, alcune ipotesi di reato - come il danneggiamento semplice - sono perseguibili solo a querela di parte, da effettuarsi entro tre mesi dalla scoperta del fatto. Altre, quali il danneggiamento aggravato, invece sono procedibili d’ufficio. In ogni caso, la segnalazione alle autorità - ad esempio, con una denuncia contro ignoti per vandalismo in condominio - può avvenire presso i Carabinieri, la Polizia o in Procura, descrivendo il danno subito, fornendo eventuali prove e indicando altri elementi utili.
Come spiegato in precedenza, se il colpevole viene identificato, il processo penale si baserà sul danneggiamento o sul deturpamento, in base agli articoli 635 e 639 del Codice Penale, con conseguenze che vanno dalle multe alla reclusione.
Il risarcimento danni
In più, il responsabile può essere chiamato al risarcimento dei danni per l’atto compiuto. Per gli illeciti civili, in base all’articolo 2947 del Codice Civile, il condominio - o i singoli condomini colpiti - hanno facoltà di richiedere il risarcimento entro cinque anni. Se il fatto costituisce anche reato, può essere applicato un termine più lungo, in base al reato stesso. La richiesta di risarcimento può includere:
- i costi per la riparazione o la sostituzione delle aree o dei beni coinvolti;
- eventuali danni aggiuntivi, come quelli morali, se riconosciuti in sede di giudizio.
Infine, per massimizzare sia la protezione condominiale che l’efficacia risarcitoria, è utile sempre affidarsi a un legale di fiducia qualificato.
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