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La legge di Bilancio 2018 ha abbassato da 5 a 2 anni la prescrizione delle bollette elettriche e venerdì 23 febbraio l’Arera (l’autorità del settore) ha approvato una delibera che dà seguito a quanto stabilito dal legislatore.

Come spiegato dal quotidiano La Repubblica, nel nuovo regime rientrano tutte le bollette della luce con scadenza successiva al primo marzo. Qualora l’operatore non abbia fatturato o abbia fatturato un conguaglio per un periodo molto esteso, il cliente avrà diritto a pagare solo gli ultimi 24 mesi.

In base a quanto disposto, dal primo marzo in poi, nel caso di maxi-conguaglio, il fornitore di energia dovrà informare il cliente di questo suo nuovo diritto almeno 10 giorni prima rispetto alla scadenza dei termini di pagamento. Il calcolo dei due anni, invece, parte dal momento in cui i venditori sono obbligati a emettere la fattura, cioè entro 45 giorni dall’ultimo giorno fatturato.

La delibera prevede poi il caso in cui l’operatore, pur avendo già a disposizione le letture, non mandi la fattura di conguaglio al cliente. In merito, l’Arera ha spiegato che se i consumi sono riferiti a un periodo superiore ai due anni “il cliente è legittimato a sospendere il pagamento, previo reclamo al venditore e qualora l’Antitrust (Agcm) abbia aperto un procedimento nei confronti di quest’ultimo, e avrà inoltre diritto a ricevere il rimborso dei pagamenti effettuati qualora il procedimento Agcm si concluda con l’accertamento di una violazione”.

Insieme alla nuova delibera Arera ha anche avviato una procedura che dovrà concludersi entro l’anno e che mira a introdurre altre novità a tutela del consumatore. In particolare, l’idea è quella di evidenziare in bolletta gli eventuali importi che possono già considerarsi prescritti e definire in modo più chiaro quando la mancata lettura è colpa dell’operatore e quando del cliente finale.

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