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Emendamenti alla manovra di bilancio, tutte le novità
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Pioggia di emendamenti alla manovra di bilancio alla Commissione Bilancio della Camera. Un pacchetto di 54 emendamenti provenienti da relatori (39) e governo (15), che cambiano il volto alla manovra economica. Vediamo quali sono i più importanti, da quello che colpisce i furbetti della flat tax e le nuove assunzioni nei centri per l'impiego.

  • Novità regime forfettario flat tax

Gli emendamenti contengono importanti novità per il regime forfettario della "flat tax" che permette di versare solo 15% al posto dei normali tributi o il 20% per ricavi che superano i 65mila euro. Per evitare il ricorso a finte partite Iva vengono esclusi dal regime forfettario della flax tax l'opera prestata nei confronti di ex datori di lavoro per cui il soggetto lavora o ha lavorato "nei due anni d'imposta precedenti". Blocco anche per i soggetti "direttamente o indirettamente riconducibili" al vecchio datore di lavoro.

  • Legge di bilancio, emendamenti sanità

Nei casi in cui non sia possibile far fronte alle esigenze di una struttura sanitaria pubblica sarà possibile assumere a tempo determinato dei medici, anche per lo svolgimento di funzioni ordinarie. Inoltre dagli emendamenti alla legge di bilancio vengono rimossi i vincoli del Fondo sanitario nazionale che prevedeva l'utilizzo di alcune quote per: le borse di studio per la formazione dei medici; l'attività libera-professionale; l'assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. In parole povere, le Ragioni non saranno più obbligate ad utilizzare i fondi per questi scopi.

  •  Nuove assunzioni per i centri per l'impiego 

Le Regioni potranno assumere 4mila nuove persone da destinare ai Centri per l'Impiego. Per il prossimo biennio (2019-2020) le risorse deriveranno dal fondo da un miliardo che la manvora destina per i centri per l'impiego, mentre a partire dal 2021 ricadranno sul fondo complessivo per il reddito di cittadinanza.

  • Aumento benzina in Liguria?

Al centro delle polemiche l'emendamento che dava (almeno apparentemente) la possibilità di aumentare le accise sulla benzina in Liguria. La Regione Liguria nell'anno 2019 ha "la facoltà di rideterminare in aumento l'aliquota dell'imposta regionale in misura non eccedente i cinque centesimi al litro nella misura consentita. All'onere derivante dal presente comma,  pari a 0,61 milioni di euro per l'anno 2020, si provvede mediante riduzione del fondo di cui all'articolo 55". Ma immediata è arrivata la smentita della Regione, secondo la quale si tratta di un'accisa che esiste dal 2010 e che il governo si è limitato a prorogare anche per il prossimo anno.

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