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Pensioni, il nuovo governo proroga opzione donna?
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Il tema delle pensioni sarebbe una delle priorità del nuovo governo e tra i primi interventi dovrebbe esserci la proroga di opzione donna, ma non solo. Ecco le ultimissime news.

Al punto 4 del programma di governo, infatti, tra le misure per il welfare, oltre a una nuova pensione di garanzia per i giovani, trova spazio anche la tanto attesa proroga di opzione donna, che permette di andare in pensione anticipata alle lavoratrici che abbiano tra i requisiti almeno 58 anni di età (59 se autonome) e almeno 35 anni di contributi.

Non viene però specificato a che tipo di proroga si pensa. Sarebbe al vaglio l’ipotesi di proroga fino al 2020, ma non si escludono altre possibilità, anche di più ampio arco temporale.

Attualmente possono usufruire di opzione donna le lavoratrici che abbiano maturano i requisiti sopra entro il 31 dicembre 2018. In sostanza, possono accedere a opzione donna le contribuenti nate entro il 31 dicembre 1960, oppure il 1959 nel caso delle lavoratrici autonome.

Ma come funziona il calcolo pensionistico di opzione donna? Le lavoratrici che, alla maturazione dei requisiti, usufruiscono della pensione anticipata con opzione donna rinunciano alla parte retributiva del calcolo della pensione, accettando un assegno calcolato interamente con il sistema contributivo. La decurtazione, nel caso di lavoratrici che hanno più di 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995, può arrivare al 30% rispetto alla pensione piena.

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