Ad oggi quota 100 e opzione donna dovrebbero essere confermate dal nuovo esecutivo. Vediamo le ultime notizie sulle pensioni per capire cosa succederà con la legge di Bilancio 2020.
A dire il vero, però, uno dei temi più delicati in ambito previdenziale è proprio quello legato alle pensioni anticipate con quota 100. Sostanzialmente, perché questa misura ha dei costi che il nuovo governo potrebbe dover tagliare, interrompendola quindi prima della scadenza, originariamente prevista per il 2021.
Attualmente, infatti, ci sono diverse ipotesi in campo per quanto riguarda quota 100. La meno probabile, come detto, è che resti invariata fino al dicembre 2021. Molto più probabile, invece, che venga confermata per un altro anno dalla prossima legge di Bilancio per poi sospenderla a dicembre 2020 (con un anno di anticipo rispetto alle previsioni). Oppure, potrebbero essere ristretti i requisiti di accesso, innalzando l’età per accedervi a 64 anni.
In ognuno di questi casi si riuscirebbe a risparmiare. Anche non intervenendo, perché le adesioni sono risultate più basse delle previsioni. Introducendo paletti più restrittivi o anticipando la scadenza si recupererebbero fino a 12 miliardi in due anni.
Appare scontata, invece, l’ulteriore proroga per opzione donna. Si tratta della misura che consente di accedere alla pensione anticipata per le lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 anni d’età (59 anni se lavoratrici autonome), a patto di accettare un assegno calcolato interamente su sistema contributivo. Finora sono 20mila le domande presentate.
APe sociale, invece, prevede l’anticipo pensionistico a carico dello Stato per i contribuenti con 63 anni di età che rientrano in determinate categorie di lavoratori svantaggiati. La misura potrebbe essere resa strutturale dal governo giallorosso, con una platea più ampia.
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