Riduzione acquisti presso aziende e aumento giacenze prodotti finiti
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Askanews

L'indice destagionalizzato S&P Global Pmi (Purchasing managers' index) del settore manifatturiero italiano è diminuito da 48,3 di settembre e ha raggiunto ad ottobre 46,5, mostrando il quarto deterioramento mensile consecutivo delle condizioni manifatturiere e a un tasso che è stato il maggiore da maggio 2020. E' quanto emerge dai dati diffusi da S&P Global.

Ad ottobre, si legge, la produzione manifatturiera dell'Italia ha continuato a riportare una decisa contrazione. Il calo di fatto ha preso vigore a causa del più veloce crollo della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini dall'apice della pandemia registrato nella primavera del 2020. La debole domanda inoltre riflette un nuovo aumento della giacenza dei prodotti finiti. Le aziende campione hanno di conseguenza ridotto i loro acquisti al tasso più veloce in oltre due anni. La minore domanda ha causato l'ennesima riduzione delle pressioni inflazionistiche.

"Ad ottobre, continuano a deteriorare le condizioni del manifatturiero in Italia, con il settore che è crollato sempre più in contrazione per il declino più rapido della produzione e dei nuovi ordini - commenta nella nota Lewis Cooper, economist di S&P Market Intelligence - La debolezza della domanda è stato il fattore chiave che ha costretto le aziende a rinviare o cancellare gli acquisti, causando il forte crollo dell'attività degli acquisti e, di conseguenza, la contrazione dei fattori produttivi presso i magazzini. Le giacenze dei prodotti finiti sono però aumentate ulteriormente a causa delle minori vendite che hanno fatto aumentare il livello di materiale invenduto presso i magazzini. Le deboli condizioni della domanda, in aggiunta ai minori problemi con la fornitura, hanno favorito la diminuzione delle pressioni inflazionistiche di ottobre. Detto questo, sia il tasso di inflazione dei costi che quello dei prezzi di vendita rimangono storicamente elevati. Malgrado in leggero aumento da settembre, l'ottimismo delle aziende è rimasto debole, con la debole domanda da parte dei clienti e l'alta inflazione che hanno continuato a pesare sulle previsioni mentre ci avviciniamo alla fine dell'anno".

 

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