La residenza fiscale è un concetto importantissimo per l’individuazione del sistema di tassazione da imporre a persone fisiche e imprese
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residenza fiscale
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Claudia Mastrorilli
Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)

La residenza fiscale consente di determinare l'imposizione fiscale di un individuo o una società. In generale, una persona (fisica o giuridica) è considerata fiscalmente residente in Italia e, dunque, soggetta al sistema di tassazione nazionale, se ha dimora o sede legale abituale nel Paese per più di 183 giorni. Ci sono altri dettagli importanti da conoscere sulla residenza fiscale: quali sono i requisiti da possedere per acquisirla, gli obblighi da rispettare e la procedura da seguire per trasferirla all’estero.

Qual è il significato di residenza fiscale?

La potestà impositiva di un Paese su un determinato soggetto o azienda dipende in tutto e per tutto dall’individuazione della cosiddetta residenza fiscale, concetto da non confondere con la residenza anagrafica ed il domicilio.

La residenza fiscale indica il paese in cui una persona o un’impresa deve pagare le tasse in base alla legge. In altre parole, è il luogo in cui persone fisiche e giuridiche sono considerate fiscalmente responsabili e soggette a determinati obblighi fiscali.

La differenza principale tra residenza fiscale e domicilio fiscale riguarda le differenti modalità di utilizzo. Mentre la residenza fiscale in Italia può essere determinata da vari fattori e risulta importante per stabilire il regime fiscale applicabile, il domicilio fiscale è l’indirizzo dichiarato da una persona o azienda come luogo in cui essa svolge la maggior parte delle proprie attività e transazioni finanziarie e viene utilizzato dalle autorità fiscali per la notifica di atti, provvedimenti e accertamenti.

La residenza fiscale delle persone fisiche

Per le persone fisiche, la residenza fiscale viene acquisita in base alla presenza dei seguenti requisiti:

  • essere registrate presso l’Anagrafe della popolazione residente del comune in cui si risiede da almeno 183 giorni e cioè per la maggior parte del periodo d’imposta;
  • avere il domicilio o la dimora abituale nel territorio italiano.

Inoltre, è importante notare che, una volta che una persona fisica acquisisce la residenza fiscale in Italia, diventa soggetta all’imposizione fiscale su tutto il “reddito mondiale”, dunqua anche quello generato in un paese diverso dall’Italia, a meno che non esista una convenzione fiscale internazionale che preveda diversamente. Ad esempio, esiste una convenzione sulla doppia imposizione per residenza fiscale in Svizzera.

Per richiederne il riconoscimento, le persone fisiche sono tenute a trasmettere la richiesta di residenza fiscale all’Agenzia delle Entrate, indicando i propri dati personali e il motivo per cui si ritiene di soddisfare i requisiti appena descritti.

La residenza fiscale delle persone giuridiche

Quanto alle persone giuridiche, la residenza fiscale può essere richiesta qualora, da almeno 183 giorni all’anno:

  • Hanno sede legale in Italia;
  • hanno trasferito l’amministrazione effettiva in Italia;
  • hanno stabilito in Italia la sede principale delle proprie attività.

Le società che soddisfano i requisiti appena citati diventano soggette all’imposizione fiscale italiana su tutto il reddito prodotto nel territorio ma anche all’estero, secondo il medesimo principio del reddito mondiale delle persone fisiche. Al fine di presentare le dichiarazioni fiscali annuali, le persone giuridiche che intendono registrare la residenza fiscale in Italia devono anche iscriversi alla Camera di Commercio.

Gli obblighi derivanti dalla residenza fiscale in Italia

Che si tratti di una persona giuridica o di una persona fisica, la residenza fiscale in Italia comporta una serie di obblighi che riguardano:

  • La dichiarazione dei redditi;
  • il pagamento delle tasse;
  • i contributi previdenziali;
  • gli obblighi contabili.

Per comprendere meglio le implicazioni della residenza fiscale, un esempio può essere d’aiuto. Se una persona fisica risiede fiscalmente in Italia, ad esempio, deve dichiarare tutti i redditi percepiti anche se derivanti da attività svolte all’estero. Inoltre, deve pagare le tasse sul reddito, sulla proprietà e sulle transazioni finanziarie. Qualora la persona fisica avesse beni immobili o attività commerciali all’estero, potrebbe essere tenuta a dichiararli in Italia e a pagare le relative tasse.

È bene sottolineare che la legge fiscale italiana prevede numerosi altri adempimenti e obblighi; pertanto, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore per avere una consulenza personalizzata relativa alla residenza fiscale sul territorio.

Come trasferire la residenza fiscale all’estero

Per poter trasferire la residenza fiscale all’estero è necessario:

  • Avere dimora abituale in un paese diverso dall’Italia (l’onere della prova spetta però alle autorità fiscali);
  • cancellare la registrazione all’Anagrafe italiana;
  • iscriversi all’A.I.R.E., ovvero all’Anagrafe dei Cittadini Italiani Residenti all’Estero.

È necessario comunicare la volontà di spostare la residenza fiscale all’estero all’Agenzia delle Entrate, Istituto che provvederà ad effettuare i dovuti controlli, assieme alle autorità del Paese individuato dalla persona fisica o giuridica per il trasferimento.

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Come faccio a sapere la residenza fiscale?

La residenza fiscale corrisponde con il luogo in cui il soggetto ha dimora abituale da almeno 183 giorni. In caso di dubbi, per sapere qual è la propria residenza fiscale è sempre bene consultare un commercialista o un avvocato specializzato.

Che differenza c'è tra residenza e residenza fiscale?

La residenza è situata nel posto in cui il soggetto ha dimora abituale; dunque, il luogo in cui vive in maniera stabile. La residenza fiscale, invece, rappresenta il territorio ove il soggetto può essere soggetto alle imposte.

Quando cambia la residenza fiscale?

La residenza fiscale cambia qualora la persona fisica e giuridica ne facciano richiesta. I requisiti per ottenere la residenza fiscale in Italia sono l'iscrizione all’Anagrafe della popolazione residente da almeno 183 giorni, il domicilio o la dimora abituale nel territorio italiano.

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