A gennaio, i prezzi delle case statunitensi hanno registrato un'ulteriore diminuzione. L'indice di S&P/Case Shiller, che calcola i prezzi delle case nelle principali città Usa, ha riportato un calo mensile dello 0,5%, continuando un trend al ribasso, che dura da sette mesi. Su base annuale ha registrato una crescita del 3,8%, in calo rispetto al 5,8% di dicembre.
La diminuzione dell'indice a 10 città il mese scorso era stata dello 0,8%; mentre su base annuale ha guadagnato il 2,5%, molto meno del 4,4% registrato il mese precedente. L'indice Composite a 20 città ha registrato anch'esso un calo dello 0,6%, in dicembre il calo era stato dello 0,9%; mentre su base annua ha toccato il +2,5%, in calo rispetto al +4,6% del mese precedente. La crescita dei prezzi è decelerata in tutte le 20 città esaminate. I cali maggiori sono stati riportati nei mercati immobiliari di San Francisco, San Diego, Portland e Seattle. Tutte le 19 città esaminate hanno riportato ribassi ad eccezione di Miami.
Numero di compromessi case esistenti
Il numero di compromessi per la vendita di case esistenti negli Stati Uniti è salito in febbraio, continuando la tendenza positiva di dicembre e gennaio, che aveva invertito il trend negativo degli ultimi 6 mesi, a causa dell'aumento dei tassi ipotecari. Il dato, reso noto dall'associazione di settore National Association of Realtors (NAR), è salito dello 0,8% a 83,2 punti. Gli analisti attendevano un ribasso del 3%. Rispetto a febbraio 2022, il dato è diminuito del 21,1%.
"Dopo quasi un anno, la contrazione del settore immobiliare sta per finire", ha detto Lawrence Yun, capo economista di NAR, spiegando che il miglioramento del tasso dei mutui ha fornito maggiori garanzie agli acquirenti
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