Ed evitare disugualiganze tra individui e territori
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direttiva case green Censis
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Askanews

Nell'attuazione della direttiva europea sulle case green "diventa centrale comprendere il ruolo del soggetto pubblico nell'indirizzare gli interventi, evitando che si introducano nel processo di attuazione meccanismi tali da accentuare le disuguaglianze fra individui, territori, categorie produttive, comprendendo da subito le implicazioni in termini di spesa pubblica necessaria per facilitare il raggiungimento degli obiettivi e per integrare gli eventuali costi a carico delle famiglie proprietarie". E' quanto ha sottolineato il Censis nell'audizione in Commissione bilancio alla Camera sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi.

Casa green, gli effetti della direttiva

Il Censis ha riferito che sulla direttiva "si stanno già contrapponendo diverse valutazioni sull'impatto generale e sugli effetti diretti e indiretti sul piano occupazionale, industriale, sociale, sul piano della capacità di spesa delle famiglie proprietarie e sulle conseguenze che riguarderanno anche il mercato degli affitti e gli eventuali costi per gli inquilini".

Da qui deriva, ha concluso il Censis, la necessità di "condividere - a livello politico, ma anche a livello delle diverse categorie produttive interessate ai contenuti della Direttiva - una base di valutazione che possa generare certezza presso tutti i destinatari degli interventi, offrendo una modalità di misurazione di ciò che potrà costituire un rischio e di ciò che potrà costituire un'opportunità, per le famiglie, per le imprese e per la collettività in generale".

L'effetto del superbonus e dei bonus edilizi

Le detrazioni fiscali legate al superbonus del 110% vengono in parte recuperate "lungo un range tra il 38% e il 43% e anche oltre".  Il superbonus, che il Censis definisce "un fenomeno collettivo", ha stimolato l'attività produttiva "lungo tutta la filiera delle costruzioni" con effetti sulle imprese, sui redditi da lavoro e in termini di nuove entrate. Vanno poi considerati, spiega il Censis, anche altri aspetti come "l'emersione del lavoro irregolare, il contenimento dei costi per il sostegno al reddito e la riduzione della cassa integrazione che nel settore dell'edilizia e in quelli correlati nel 2020 e in buona parte del 2021 aveva raggiunto livelli mai visti prima".

 

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