Secondo il capo economista Bce torneranno a "un fisiologico" 2%
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Askanews

L'era dei tassi di interesse ufficiali a zero nell'area euro è finita. Una volta che sarà superata l'attuale fase di alta inflazione, i tassi di interesse della Bce torneranno verso un "fisiologico 2%" e non si abbasseranno ai livelli visti in precedenza. E' la previsione del capo economista della Bce, Philippe Lane, durante un dibattito al forum sulla New Economy a Berlino. Secondo Lane questa aspettativa è diffusa tra economisti e operatori.

Nell'eurozona "l'inflazione totale ha toccato il picco lo scorso anno, ma sugli alimentari e sull'inflazione di fondo c'è ancora slancio e il picco è su quest'anno. C'è ancora tanta disinflazione che ci si attende e che arriverà nel corso di quest'anno" Lane ha ribadito he sui tassi di interesse "le nostre future decisioni assicureranno che saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi, per ottenere un tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%. E saranno mantenuti a questi livelli tutto il tempo che sarà necessario".

"Continueremo a mantenere un approccio basato sui dati per determinare l'appropriato livello e la durata della restrizione (monetaria). In particolare - ha proseguito Lane - le nostre decisioni sui tassi di interesse continueranno ad essere basate sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione, alla luce dei dati economici e finanziari che giungeranno, sulle dinamiche di fondo dei prezzi e sulla forza della trasmissione della politica monetaria".

La scorsa settima la Bce ha nuovamente alzato i tassi, stavolta per 25 punti base con cui il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento è salito al 3,75%.

Gli analisti: tassi fino al 4,25%

 

Gli analisti monetari dell'eurozona si attendono che la Bce operi un nuovo aumento dei tassi di interesse da 25 punti base a giugno, con cui il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento salirebbe al 4%, prevedono poi un ultimo aumento a luglio con cui questa voce raggiungerebbe il 4,25% per restare a questo livello almeno fino a tutto il primo trimestre del 2024. E' quanto emerge dall'ultima indagine condotta dalla stessa Bce, dal 17 al 20 aprile coinvolgendo 41 pertecipanti, precedentemente quindi all'ultimo rialzo dei tassi operato dalla stessa istituzione lo scorso 4 maggio, nella misura di 25 punti base.

Le attese per la fase successiva della politica monetaria e dei tassi diventano più variegate. La previsione mediana è che venga operata una prima riduzione dei tassi già nel secondo trimestre, sul mese di maggio pari a 25 punti base per portare i tassi progressivamente al 3% nel secondo trimestre del 2025.

Una quota minoritaria di analisti prevede che il tetto dei tassi sia del 4% e che anche in questo caso la Bce inizi a tagliare dal secondo trimestre del prossimo anno. Altri invece prevedono che la fase di picco dei tassi al 4,25% si trascini anche per tutto il secondo trimestre e che una prima riduzione arrivi solo nel terzo trimestre.

Queste previsioni, va ribadito, non sono della stessa Bce ma sono una fotografia delle attese di esperti del settore privato, secondo un sondaggio effettuato dall'istituzione.

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