In due audizioni alla Commissione finanze della Camera, Ance e Confedilizia hanno espresso il loro parere sulla delega fiscale presentata dal Governo al Parlamento. Secondo l'Associazione dei costruttori, la "revisione del quadro normativo fiscale è un'occasione imperdibile per tutelare beni fondamentali quali la casa e per stimolare la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare". L'Associazione dei proprietari di casa apprezza anzitutto il proposito di "prevedere una tassazione tramite cedolare secca anche del reddito derivante dalla locazione di immobili adibiti a uso diverso dall'abitativo".
Ance, tutelare la casa
"Riteniamo che la revisione del quadro normativo fiscale sia un'occasione imperdibile per addivenire ad un fisco che tuteli, in via strutturale, beni fondamentali quali la casa e che funga da stimolo agli investimenti nella messa in sicurezza e nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare". Lo ha detto Vanessa Pesenti, vicepresidente Ance per l'Economico, fiscale, tributario, nel corso di un'audizione alla Commissione finanze della Camera sulla delega fiscale.
Per questo, secondo l'Associazione dei costruttori, "è necessario pervenire ad una riforma del Superbonus e degli altri bonus edilizi che garantisca il raggiungimento dell'interesse pubblico richiesto dall'Europa, consentendo l'accesso a tutti i contribuenti, pur collegandone l'importo al reddito del beneficiario ed iniziando con l'incentivare prioritariamente la riqualificazione degli edifici in classe energetica più bassa".
L'ANCE, ha proseguito Pesenti, "è già pronta con un progetto di messa a sistema e rimodulazione dei bonus diretto a privilegiare gli interventi di ristrutturazione di interi edifici in chiave energetica ed antisismica, con garanzia di piena copertura, da parte dello Stato, dei costi a carico dei soggetti a più bassa capacità reddituale. L'obiettivo è quello di rendere sostenibile nel tempo l'impatto degli incentivi sulle finanze pubbliche, stanziando annualmente appositi fondi a copertura degli stessi e prevedendo adeguati meccanismi di controllo dei costi e dei benefici per l'Erario".
Confedilizia, giudizio positivo sulla tassazione immobiliare
Giudizio "complessivamente positivo" di Confedilizia sul testo della delega fiscale presentato dal Governo al Parlamento, una riforma "ampia, dettagliata e attenta alla tutela del contribuente". Lo ha detto il presidente Giorgio Spaziani Testa nel corso di un'audizione alla Commissione Finanze della Camera. "Apprezzamento" è stato manifestato per "l'intento di operare una revisione dello statuto dei diritti del contribuente" e "per la particolareggiata revisione dell'attività di accertamento, valida anche per i tributi locali" nonché "per la prevista attenuazione delle sanzioni tributarie amministrative, in molti casi spropositate".
Per quanto riguarda la fiscalità immobiliare, la Confedilizia "apprezza anzitutto il proposito di prevedere una tassazione tramite cedolare secca anche del reddito derivante dalla locazione di immobili adibiti a uso diverso dall'abitativo" auspicando una modifica della cedolare sugli affitti abitativi, "al fine di rendere appetibile tale regime fiscale anche per i contratti finora esclusi. Del pari essenziale sarà eliminare l'imposizione sui canoni di locazione non percepiti". "Di particolare importanza è - secondo Confedilizia - la previsione, nell'ambito del riordino dell'Irpef, della "tutela del bene costituito dalla casa" e l'attenzione agli obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente".
La Confederazione "suggerisce un ampio utilizzo del meccanismo del credito d'imposta, in luogo o in alternativa a quello della detrazione, quale strumento per l'attivazione di incentivi". Sulle coperture, la Confedilizia "invita a operare con estrema attenzione sulle cosiddette 'tax expenditures', essendo tra le stesse comprese detrazioni e deduzioni concernenti oneri essenziali delle persone, che ne vanno a ridurre la capacità contributiva".
La Confederazione infine ritiene "necessario" un intervento sulla fiscalità locale "non solo per ridurre il carico di due tributi come l'Imu e la Tari (che insieme pesano per oltre 30 miliardi di euro l'anno), ma anche per rendere più razionale ed efficiente il rapporto fra enti locali e contribuenti".
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