In Italia su quest'anno "le previsioni oggi disponibili convergono su un aumento del prodotto intorno all'uno per cento", mentre "a fronte degli shock di intensità inusitata degli ultimi anni, l'economia ha mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione". Lo afferma il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco nelle Considerazioni finali della Relazione annuale.
"Già alla fine del 2021 il prodotto aveva recuperato il crollo registrato nei trimestri successivi allo scoppio della pandemia; ha continuato poi a espandersi lo scorso anno - rileva Visco - nonostante le difficoltà poste dalla guerra in Ucraina, con un incremento del 3,7 per cento, ben superiore alle attese. Anche il mercato del lavoro ha pienamente riassorbito il forte calo dell'occupazione, che aveva soprattutto riguardato i giovani e le donne. Nel primo trimestre di quest'anno la crescita dell'economia ha di nuovo superato le attese".
Banche italiane in buone condizioni
Complessivamente il sistema bancario italiano "si trova in condizioni sufficientemente buone. Lo scorso anno tutti i principali indicatori di bilancio si sono collocati su valori nell'aggregato soddisfacenti; in più casi sono migliorati. L'incidenza dello stock di crediti deteriorati si è mantenuta stabile, su valori modesti in linea con la media europea. La redditività, a lungo depressa dai bassi tassi di interesse e dalle elevate perdite sui prestiti, è salita in misura significativa. È lievemente migliorata anche la posizione patrimoniale".
E nonostante le tensioni che hanno investito alcune banche negli Usa e in Svizzera, "in Italia, così come negli altri paesi dell'area dell'euro, non si sono registrati deflussi anomali di depositi. Dal luglio dello scorso anno, quando aveva toccato il picco di quasi 1.620 miliardi, questa forma di provvista è diminuita del 6 per cento; il calo - spiega - riflette la fisiologica riduzione della liquidità accumulata durante la pandemia e la ricerca da parte della clientela di forme di investimento più remunerative, in grado di proteggere meglio i risparmi dall'inflazione. La flessione dei depositi ha avuto riflessi contenuti sugli indicatori di copertura della liquidità e di stabilità".
Tuttavia "l'incertezza sulle prospettive economiche richiede prudenza", dice ancora Visco. "C'è da attendersi che il rallentamento ciclico e le più restrittive condizioni di finanziamento determinino un peggioramento della qualità del credito, con implicazioni sulle rettifiche di valore, al momento ancora basse. L'adeguamento dei tassi di interesse corrisposti alla clientela comporterà un aumento dell'onere della raccolta".
Possibili miglioramenti del Pnnr
Miglioramenti del Pnrr sono possibili. Nel perseguimento di eventuali modifiche bisogna però tenere conto del serrato programma concordato con le autorità europee; al riguardo, un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario, nonché utile e costruttivo. Non c'è tempo da perdere"
"Si discute di presunte insufficienze nel dibattito collettivo riguardo al suo disegno, dell'orizzonte temporale limitato per il raggiungimento degli obiettivi, delle possibili carenze nella capacità di attuarne le misure, ma va sottolineato con forza che il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese. Anche per questa ragione - aggiunge - oltre agli investimenti e agli altri interventi di spesa, è cruciale dare attuazione all'ambizioso programma di riforme, da troppo tempo attese, in esso contenuto".
Ridurre il debito è la priorità
"Ridurre la dimensione del debito pubblico è una priorità della politica economica, indipendentemente dalle regole europee. Un alto debito impone che una quota elevata delle entrate pubbliche sia destinata al pagamento di interessi invece che a impieghi produttivi; pone seri problemi di equità tra le generazioni; rende più difficile l'adozione di misure anticicliche; genera incertezza per gli operatori economici".
"Indipendentemente dalle cause che lo hanno portato agli attuali livelli, è oggi prioritario dare continuità al processo di consolidamento avviato nell'ultimo biennio. A questo fine, dato il fisiologico, graduale, aumento dell'onere per interessi, che riflette anche la normalizzazione della politica monetaria, è necessario un ritorno a significativi avanzi primari, come quelli programmati per il medio termine nell'ultimo Documento di economia e finanza", rileva.
"Il mantenimento di una gestione prudente delle finanze pubbliche costituisce un segnale importante di credibilità; contribuisce a comprimere i rendimenti dei nostri titoli di Stato, avvicinandoli a quelli di altri grandi paesi dell'area dell'euro. Per la riduzione dell'incidenza del debito resta centrale il conseguimento di tassi di crescita stabilmente e sufficientemente elevati - dice ancora il governatore -. Diversamente da quanto è spesso accaduto in passato, è importante mantenere adeguati il livello e la qualità degli investimenti pubblici; sarà cruciale, anche per favorire le iniziative private di investimento, la capacità delle amministrazioni di selezionare i progetti migliori e metterli in atto nei tempi e ai costi previsti".
Ridurre il peso del fisco
Il complesso sistema tributario dell'Italia pesa sulle capacità di crescita del Paese. E guardando ai propositi di riforma organica a cui lavorano governo e parlamento, "una ricomposizione del prelievo che riduca il peso della tassazione sui fattori produttivi può stimolare l'occupazione e gli investimenti"
La rimozione delle misure che influiscono negativamente sulle scelte dimensionali e organizzative delle imprese, preservando al contempo quelle che incentivano la patrimonializzazione, contribuirebbe ad accrescerne l'efficienza", prosegue.
Mentre "modifiche alla tassazione personale attente agli effetti redistributivi andrebbero modulate tenendo conto dell'entità complessiva e delle specifiche caratteristiche dei programmi di sicurezza sociale. La razionalizzazione delle norme e la semplificazione degli adempimenti possono dare certezza e stabilità al sistema, contenendo i costi amministrativi. Nessun intervento può realisticamente prescindere dai vincoli posti dal nostro elevato debito pubblico - avverte però Visco - né dai principi di progressività e capacità contributiva sanciti dalla Costituzione".
BCE proceda con la necessaria gradualità sui tassi
Dopo aver portato i tassi di riferimento in territorio restrittivo", ora la Bce dovrà "procedere con la necessaria gradualità" nel proseguimento della manovra monetaria. "Occorre prestare attenzione a che l'intensità della sua trasmissione non dia luogo a una frenata eccessiva dei consumi e degli investimenti".
Dopo aver portato i tassi di riferimento in territorio restrittivo", ora la Bce dovrà "procedere con la necessaria gradualità" nel proseguimento della manovra monetaria. "Occorre prestare attenzione a che l'intensità della sua trasmissione non dia luogo a una frenata eccessiva dei consumi e degli investimenti".
La Proposta di riforma del patto di stabilità
La proposta di riforma del Patto di stabilità e di crescita presentata dalla Commissione europea si muove "nella direzione giusta". Mentre in generale "dovrebbe basarsi su due pilastri fondamentali: il ripensamento delle regole e la costituzione di un'effettiva capacità di bilancio a fronte di risorse proprie e, quando necessario, con emissione di debito. Sul primo aspetto si è compiuto un significativo passo in avanti",
Si pone l'accento sulla sostenibilità dei conti pubblici nel medio termine e sulla crescita economica di lungo periodo; si riduce la complessità delle regole; le si rendono più credibili facendo leva sul coinvolgimento delle autorità nazionali nella definizione del percorso di aggiustamento".
"La proposta della Commissione potrebbe non soddisfare le aspettative di tutti i paesi membri, anche per ragioni tra loro diverse. È necessaria la buona volontà di tutti per trovare una soluzione utile e condivisa. Le regole - aggiunge Visco - devono essere applicate in un mondo caratterizzato da fitte interdipendenze e da shock inattesi, nel quale i conti pubblici nazionali non possono essere valutati indipendentemente dal contesto. Ma il rispetto delle regole di bilancio e la loro credibilità sono nell'interesse non solo dell'Unione nel suo complesso, bensì anche di ciascuno degli Stati che ne fanno parte".
"Sono cruciali per l'Italia, che non può che mirare a ridurre, nel tempo, un debito pubblico troppo elevato; sono coerenti con la disciplina di bilancio riconosciuta come necessaria dalla nostra Costituzione". Oltre a questo, secondo il governatore "l'introduzione di una capacità di bilancio sovranazionale, assente nella proposta di riforma della Commissione, consentirebbe di gestire in modo più efficiente sia shock che colpiscono singoli paesi, sia eventi avversi comuni a tutti, come la pandemia e la crisi energetica".
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