"Le politiche di salario minimo possono contribuire a riequilibrare le rendite economiche in favore dei lavoratori e possono innescare un processo di riallocazione positivo, penalizzando le imprese che operano con inefficienze monopensionistiche". Lo afferma nel suo intervento i apertura del sesto workshop Banca d'Italia-Cepr sulle politiche per il mercato del lavoro il vice direttore generale della Banca d'Italia Piero Cipollone, che cita in proposito le ricerche del Nobel David Card e del co-autore Alan Kruger.
"Le istituzioni svolgono un ruolo cruciale nel definire la redistribuzione ai lavoratori delle rendite economiche accumulate dalle imprese a causa del loro potere monopensionistico sul mercato del lavoro" afferma Cipollone.
"Le imprese possono pagare salari bassi in misura inefficiente o esercitare il loro potere offrendo solo contratti temporanei e a breve termine" prosegue. "Le politiche che incoraggiano le aziende a offrire contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno possono fungere da a presidio a tutela dei lavoratori.
"D'altra parte, nonostante l'effetto sull'aggregato l'occupazione non sia determinato ex ante, queste misure potrebbero portare a una diminuzione livelli occupazionali di alcune imprese".
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