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Case green
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Askanews

Per approvare la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Case green) è necessario rispettare la specificità del patrimonio edilizio dei singoli Paesi tra cui l'Italia, un Paese in cui gran parte del patrimonio edilizio residenziale è stato costruito prima del 1991 e, quindi, la ristrutturazione profonda degli edifici più vecchi richiederebbe tempi decisamente più lunghi rispetto a quelli decisi in sede europea, e con costi elevati.

Al contempo, le misure di efficientamento degli edifici sono da accogliere positivamente in termini di crescita sia perché condurranno verso la decarbonizzazione degli edifici e quindi verso un futuro sostenibile, sia perché genereranno nuove opportunità di lavoro per tutti gli attori della filiera.

Questa la nota di AiCARR, l'associazione Italiana Condizionamento dell'Aria Riscaldamento e Refrigerazione, riguardo i risultati della prima riunione tra Consiglio Ue, Commissione europea e Europarlamento sulla direttiva Case green (Direttiva Ebpd) svolta giovedì scorso. Il testo è stato già approvato a marzo 2023 dal Parlamento europeo e prevede la ristrutturazione entro il 2033 di tutti gli edifici abitativi nelle classi E, F, G. Il prossimo incontro tra le istituzioni Ue è previsto per dicembre.

 

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