Memoria al Senato: se non funzionassero l'unica sarebbe eliminarlo
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Presidente Banca d'Italia
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Askanews

"Il decreto legge n. 39 rappresenta un passo necessario per ridurre l'incertezza sui costi del Superbonus; l'esperienza del decreto legge n. 11 dello scorso anno sembrerebbe sconsigliare, al fine della sua efficacia, allentamenti rispetto al testo originale. Se neppure le nuove restrizioni dovessero frenare l'accumularsi dei crediti, l'unica via che rimarrebbe da percorrere sarebbe l'eliminazione del Superbonus prima della sua naturale scadenza alla fine del prossimo anno". Lo si legge nella memoria della Banca d'Italia depositata al Senato, in merito al Disegno di legge S. 1092, a conversione in legge del Decreto legge 29 marzo 2024 n. 39 (sul cosiddetto "Superbonus" al 110%).

"Resta ancora molto da approfondire riguardo agli effetti del Superbonus come misura che intendeva perseguire obiettivi sia macroeconomici sia ambientali. Gi? oggi tuttavia - prosegue l'analisi - questa esperienza può essere utile per trarre alcune lezioni sull'utilizzo delle agevolazioni fiscali come strumento di politica economica, nonché in tema di interventi in ambito abitativo".

"Se il costo del Superbonus si è rivelato molto superiore alle stime - rileva Bankitalia - ciò è anche dovuto a significativi limiti nel disegno dell'intervento. La valutazione ex ante dei costi era particolarmente complessa sia per la natura automatica del beneficio sia per la difficoltà di stimare come la cedibilità avrebbe interagito con la generosissima aliquota di agevolazione. Per di più, il livello eccezionale di quest'ultima (superiore al 100 per cento) ha annullato l'incentivo del contribuente a contenere i costi dell'investimento".

"In futuro, crediti d'imposta di entità potenzialmente rilevante e con caratteristiche innovative dovrebbero essere accompagnati da tetti di spesa sia complessiva (come quelli stabiliti dal DL 39 per le zone terremotate) sia per ciascun beneficiario. Le aliquote non dovrebbero comunque mai avvicinarsi al 100 per cento - avverte lo studio -. Inoltre, andrebbero predisposti, già nella fase di disegno delle misure, una esaustiva base informativa e un efficace meccanismo di monitoraggio dei costi in tempo reale. Infine, gli esiti del monitoraggio andrebbero resi pubblici con chiarezza e tempestività".

"Superato il Superbonus, resterà comunque l'esigenza per il nostro paese di dotarsi di un sistema di incentivi al miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni - avverte Bankitalia -. Il settore immobiliare è infatti decisivo per il conseguimento degli ambiziosi obiettivi in termini di impatto climatico che l'Unione europea si è data negli ultimi anni, dato che una quota elevata delle emissioni di gas serra (circa un quarto al livello europeo) è attribuibile agli edifici".

 

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