L'emergenza resta in tutta la sua drammaticit?
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"Nel decreto salva-casa vi sono interventi che giudichiamo positivamente, da noi sempre richiesti per permettere alle classi più deboli e disagiate della popolazione di accedere alle agevolazioni per la riqualificazione degli edifici, e altri aspetti su cui invece esprimiamo forti criticità, dalle variazioni di destinazioni d'uso alla semplificazione amministrativa burocratica. E' quanto dichiarano il segretario confederale della Cgil, Daniela Barbaresi, e il segretario generale della Fillea, Alessandro Genovesi.

I dirigenti sindacali spiegano che "diamo un giudizio positivo, anche in previsione dell'applicazione della direttiva comunitaria case green, sull'ampliamento degli interventi nelle categorie di edilizia libera, delle tolleranze costruttive ed esecutive che consentono la non costituzione di violazione edilizia, con una diversificazione a seconda della dimensione dell'immobile, del superamento dell'obbligo alla doppia conformità e del riallineamento tra progetti depositati e reale esecuzione senza interventi che modificano la sagoma esterna".

Invece, sottolineano, "su altri aspetti del decreto riscontriamo elementi che sembrano di particolare criticità. Per quanto riguarda le variazioni di destinazioni d'uso bisognerebbe tener conto dell'impatto sugli standard urbanistici e quindi sulle previsioni di dotazioni di aree pubbliche previste dai piani comunali, non essendo previsto l'obbligo di reperire ulteriori aree per servizi di interesse generale, né per la dotazione minima dei parcheggi. La norma - sostengono Barbaresi e Genovesi - sarebbe foriera di potenziale incremento di carico urbanistico in aree urbane già dense".

 

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