Differenze significative anche tra lavoratori Ue ed extra-Ue
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Nel rendiconto sociale 2023 del consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), l'Istituto di previdenza sociale italiano (Inps) registra l'esistenza di un marcato gender gap nelle retribuzioni in Italia. Le retribuzioni medie settimanali lorde degli uomini sono infatti state di circa 643 euro, più alte del 28,34% rispetto a quelle delle donne pari a 501 euro

Il rendiconto del Civ mette in evidenza anche una differenza significativa tra la media delle retribuzioni settimanali dei lavoratori comunitari pari a 582 euro rispetto a quella degli extracomunitari (385 euro).

Le pensioni previdenziali liquidate nel 2023

Nel 2023 le pensioni prevideziali complessivamente liquidate sono state 837.399 (40.969 in meno rispetto all'anno precedente pari al -4,66% e 69.000 in meno rispetto al 2021). "Questo per effetto di diversi fattori - sottolinea il presidente del Civ, Roberto Ghiselli - basti pensare agli interventi normativi di segno restrittivo su alcuni strumenti di pensionamento anticipato come Opzione donna e quota 100 e all'elemento disincentivante insito nel sistema contributivo, ormai prevalente nel calcolo delle nuove pensioni. Una tendenza alla riduzione dei pensionamenti che sarà ulteriormente accentuata nell'anno in corso, in particolare per quanto concerne quota 103 con il ricalcolo contributivo attualmente vigente".

Cresce, invece, il numero delle pensioni e degli assegni di invalidità civile liquidati, che passano nel biennio da 583.628 a 613.203. Nel corso del 2023 i beneficiari del reddito di cittadinanza si sono ridotti del 57,14% rispetto all'anno precedente, passando da 1.039.700 a 445.541, mentre si è notevolmente ampliata la platea dei beneficiari dell'assegno unico, arrivata a 6.510.425 nuclei familiari, rispetto ai circa 2,5 milioni dei vecchi assegni familiari.

Le ispezioni nell'ultimo biennio

Per quanto concerne la vigilanza, le ispezioni nel biennio si sono ulteriormente ridotte, passando da 10.576 a 9.202, a fronte di un calo di ispettori passati da 884 a 828 unità, mentre l'evasione contributiva accertata passa dai 719 ai 821 milioni di euro. Con il Dl 63/2024 l'Inps potrà procedere all'assunzione di 403 nuovi ispettori. Crescono, invece, le verifiche della vigilanza documentale, che nel biennio passano da 103mila a 162mila.

Positiva è la riduzione dei Durc irregolari rilasciati alle imprese, che passano dal 17,3% al 16,3%. Sostanzialmente stabili i tempi di attesa per le visite di invalidità civile, 144 giorni, ma con delle forti differenziazioni territoriali che vanno dai 53 ai 248 giorni. La gestione del decreto legislativo 62/2024 in materia di disabilità dovrà rappresentare una opportunità per migliorare complessivamente questa attività, attualmente prevalentemente in capo alle aziende sanitarie.

La partecipazione delle donne al mondo del lavoro

Secondo un'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio "Imprenditoria femminile, terziario di mercato e crescita economica" in Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e i 74 anni è ancora lontano dai livelli europei (nel 2023 è pari al 49,3% contro il 61,8% della Ue a 26), un divario che aumenta nel tempo (dall'11,6% del 2018 al 12,5% del 2023) e che rappresenta uno dei principali problemi per la crescita di lungo termine del nostro Paese.

Se l'Italia avesse un tasso di partecipazione femminile pari a quello europeo si avrebbero quasi 2,8 milioni di occupate in più (di cui il 68% al Sud) e un incremento di un punto percentuale della quota di imprenditrici nel terziario di mercato (es. dal 36,2% al 37,2%) genererebbe circa 2 miliardi di euro di Pil in più; inoltre, all'aumentare del tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro corrisponde un incremento del tasso di fertilità. Un aumento dell'occupazione femminile, quindi, oltre a contribuire a migliorare il bilancio demografico dell'Italia, favorirebbe la crescita economica complessiva.

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