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Tassa unica sulla casa dal 2015: ecco come sarà la local tax per le prime e le seconde abitazioni
GTRES

La tassa unica sulla casa sarà inserita in extremis in un emendamento alla legge di stabilità ed entrerà quindi in vigore a partire dal 2015. In un incontro a palazzo chigi insieme ai sindaci, Matteo renzi ed alcuni esponenti del governo avrebbero infatti delineato l'impostazione del nuovo tributo destinato a sostituire imu e tasi

Prima casa- aliquote e detrazioni
L'aliquota di base della local tax sulle prime case dovrebbe essere del 2,5 per mille con un tetto massimo fissato al 5 per mille. Si tratta di un'aliquota minore a quella della tasi, se si considera che a partire da gennaio sarebbe venuto meno il tetto del 2,5 per mille (al quale si aggiunge lo 0,8 per mille dei comuni che stabiliscono delle detrazioni) dando ai sindaci la possibilità di alzarlo fino al 6 per mille
Sulle prime case sarà introdotta anche una detrazione nazionale fissa che, almeno per il momento, sarebbe fissata in 100 euro

Le seconde case
Se per le prime case la situazione potrebbe essere migliore che con l'attuale imposizione fiscale, sembra peggiore la situazione per quanto riguarda le seconde abitazioni. Se oggi l'aliquota massima di imu + tasi è fissata all'11,4 per mille, il nuovo tetto potrebbe salire fino al 12 per mille, un vero e proprio salasso per le seconde abitazioni

Le imposte comunali
La local tax comprenderà imu e tasi mentre resteranno fuori il tributo sui rifiuti (tari), ma anche la tassa sulle insegne pubblicitarie e l'occupazione del suolo pubblico, che in un primo momento si pensava dovessero farne parte. L'addizionale irpef tornerà tutta allo stato, che in cambio cederà ai municipi 4,5 miliardi di euro del gettito dell'imu della categoria d, quella sui capannoni industriali. Per evitare sprerequazioni tra città più o meno industrializzate si sarebbe deciso di far confluire tutto il gettito in un unico fondo da ripartire poi tra i municipi in base al gettito dell'addizionale irpef incassato l'anno precedente. Una decisione che potrebbe però penalizzare i sindaci più virtuosi, favorendo invece quei comuni dove l'addizionale irpef è più elevata

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loretta
15 Novembre 2014, 22:08

Buona sera ormai l Italia e stata rovinata dai governi non pensano a quei poveri disgraziati che non possono pagare e non anno neanche da mangiare anche perché quando perdi il lavoro nessuno ti aiuta a me e sucesso nel passato ma neanche il prete del paese perché per una benedizione a chiesto soldi forse i politici dovrebbero mettersi una mano nella coscienza se ne anno una perché lo stipendio che percepiscono loro salverebbero molta cente dalla rovina e anche quei pensionati che non arrivano a fine mese con una pensione di cinquecento mila

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