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Fimaa-Confcommercio: “Stop Imu-Tasi segnale positivo. Ma non sia preludio a nuove imposte”
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La promessa di abolizione di Imu e Tasi è un segnale positivo per il settore immobiliare. La speranza è che non sia il preludio a nuovi incrementi impositivi da attuarsi poi con la riforma del catasto. Ad affermarlo la Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari, Agenti Immobiliari, Mediatori Creditizi, Mediatori Merceologici e Agenti in Attività Finanziaria).

Tramite un comunicato, Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, aderente a Confcommercio, ha spiegato: “Abolire Imu e Tasi, così come annunciato a più riprese dal premier Renzi, potrebbe riportare un po’ di fiducia in un comparto in crisi da anni. Una sofferenza accentuata anche dalla confusione di molteplici imposte che hanno generato disorientamento tra i cittadini-consumatori”.

Taverna ha poi sottolineato: “Come Fimaa rimaniamo convinti che l’elevata pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie continui a costituire una zavorra pesantissima per la ripresa economica. L’auspicio è che la volontà dimostrata dall’attuale Governo di abolire le imposte sulla prima casa possa proseguire con la riduzione del carico fiscale, recuperando risorse dalla spesa pubblica improduttiva. Solo così si potrebbe contribuire all’effettiva ripresa dell’economia e riportare fiducia in un settore che da sempre rappresenta la cartina di tornasole della salute del Paese”.

Il presidente nazionale Fimaa ha concluso affermando: “Allo stesso tempo però auspichiamo anche che la riforma del Catasto non diventi l’ennesimo escamotage per generare ulteriori oneri per il comparto, con sistemi di calcolo incongruenti con la realtà. Sarebbe una beffa per tutta la filiera immobiliare che alimenta il 20% del Pil italiano, oltre che l’ennesimo schiaffo per decine di migliaia di posti di lavoro che non potrebbero essere recuperati”.

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