Il settore immobiliare possiede un indotto "sterminato" e se non fosse bloccato dai tanti vincoli normativi e fiscali potrebbe contribuire in maniera determinante alla crescita e allo sviluppo del Paese.
Il 16 dicembre 2015 è l'ultima volta che sentiremo parlare della Tasi sulla prima casa? È ciò che sperano molti contribuenti italiani. Dal 2016, infatti, l'imposta sull'abitazione principale dovrebbe essere abolita, come previsto dalla legge di stabilità.
"La Legge di Stabilità 2016 segna indiscutibilmente un’inversione di rotta nei confronti delle politiche 'anti-casa', dando l’opportunità al nostro Paese di agganciare la ripresa".
Approfondire l’impatto sulla crescita che si punta a ottenere attraverso il piano taglia-tasse annunciato da Renzi, che partirà nel 2016 dalla Tasi sulla prima casa, dopo che negli ultimi anni ci sono stati ripetuti e a volte contraddittori interventi. E’ questo quanto suggerito all’esecutivo dalla Corte dei Conti con l’approvazione del nuovo quadro dei conti pubblici delineato dal governo con la nota di aggiornamento del Def
La promessa di abolizione di Imu e Tasi è un segnale positivo per il settore immobiliare. La speranza è che non sia il preludio a nuovi incrementi impositivi da attuarsi poi con la riforma del catasto. Ad affermarlo la Fimaa
A Bolzano addio all’Imi, l’imposta municipale immobiliare, che in Alto Adige sostituisce l’Imu e la Tasi sulla prima casa, purché non di lusso. La città ha deciso di giocare d’anticipo. Aspettando che quanto annunciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, diventi realtà, il consiglio provinciale del capoluogo dell’omonima provincia autonoma ha abolito l’imposta
Il taglio dell’imposta sulla prima casa genererebbe uno stimolo modesto per il mercato della casa - circa lo 0,11% rispetto al valore medio d'acquisto - e uno sgravio altrettanto esiguo per i contribuenti.