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Europa, la Chiesa cattolica dovrà pagare l'Ici. Cosa succede con l'Imu?
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Sta facendo parlare molto la recente sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea che ha stabilito che il governo italiano dovrà recuperare l'imposta sugli immobili (ICI) non versata dalla Chiesa cattolica tra il 2006 e il 2011. Ciò alla fine di un lungo iter giudiziario, che non ha riguardato l'Imu del Vaticano. Vediamo perché

La complicata vicenda giudiziaria risale alla metà degli anni duemila, quando l'allora governo di Berlusconi estese l'esenzione Ici della Chiesa a tutti gli edifici, anche quelli a finalità commerciali, come alberghi e ospedali. Da ciò prese il via un'indagine della Commissione che stabilì come l'esenzione fosse un aiuto di Stato irregolare, in quanto il “sistema italiano di esenzioni all’Ici concesse a enti non commerciali per scopi specifici tra il 2006 e il 2011 era incompatibile con le regole Ue sugli aiuti di Stato”, in quanto conferiva di fatto “un vantaggio selettivo alle attività commerciali svolte negli immobili di proprietà della Chiesa rispetto a quelle portate avanti da altri operatori”. Nonostante ciò, il recupero dell'Ici non versata dalla Chiesa cattolica era ritenuto "tecnicamente impossibile".

Il ricorso della Scuola Montessori

Nel 2013 la Scuole elementare Montessori di Roma, con l'appoggio dei Radicali, fece ricorso contro questa decisione. Se in primo grado, il Tribunale dell'Unione Europea ha praticamente confermato il giudizio della Commissione, la Corte di giustizia ha ribaltato il giudizio del Tribunale. Secondo la Corte nonostante ci sia una difficoltà oggettiva nel calcolo dell'Ici dovuta dalla Chiesa cattolica, questo non giustifica che lo Stato non intenda recuperarla.

Secondo quanto dichiarato all'Ansa dall'avvocato Edoardo Gambaro - che insieme all'avv Francesco Mazzocchi ha presentato il ricorso: "Se l’Italia non dovesse recuperare gli aiuti, si aprirebbe la via della procedura di infrazione, con alti costi a carico dei cittadini". "La Commissione sarà obbligata a dare seguito alla sentenza, emanando una nuova decisione e valutando, insieme allo Stato italiano, le modalità di recupero delle imposte non riscosse".

Ma questo potrebbe non essere un percorso facile. Secondo quanto spiegato a Repubblica da Guido Castelli, delegato Anci per il fisco locale, infatti, "La sentenza della Corte non consente direttamente ai comuni di recuperare gettito e soldi per l’Ici non versata, piuttosto sanziona l’Italia per una norma del 2012 per aiuti di Stato". Quindi a questo punto si rende necessario un intervento da parte del Parlamento che con una legge ad hoc consenta il recupero dell'Ici della Chiesa Cattolica.

Secondo i calcoli dell'Anci, l'Ici non versata dalla Chiesa ascenderebbe ai 4-5 miliardi.

La Chiesa paga l'Imu?

A questo punto la domanda spontanea riguarda il pagamento dell'Imu da parte della Chiesa Cattolica. La sentenza della Corte di Giustizia Europea non riguarda infatti l'Imu della Chiesa. Introdotta dal governo Monti nel 2012 proprio in sostituzione dell'Ici, infatti, l'esenzione Imu per la Chiesa solo per quegli immobili dove non vengono svolte attività commerciale. "Le esenzioni previste ai fini Imu/Tasi quindi si applicano per i fabbricati e per le loro pertinenze destinati esclusivamente all’esercizio del culto e alla cura per le anime, alla formazione del clero e dei religiosi a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana (art. 7, c. 1, lett. d decr.legisl. 504 /1992, comma 8 dell’articolo 9 del decr. Legisl. n. 23 del 2011)”

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