Ritardi per i pagamenti del Bonus Nido 2024, dato l'elevato numero di richieste: nel frattempo, partono le domande per il 2025.
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Bonus Nido 2024
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Diverse famiglie italiane sono ancora alle prese con il Bonus Nido 2024 in ritardo: in particolare, alcuni richiedenti starebbero ancora attendendo i pagamenti relativi agli ultimi mesi dell’anno. Ma cosa sta succedendo e, soprattutto, come procedere se i dovuti versamenti non dovessero essere stati ancora accreditati?

A pochissimi giorni dall’apertura delle domande 2025, sembra che le attese accumulate negli scorsi mesi siano dovute a un sovraccarico delle richieste, così come anche alla necessità di aggiornare i sistemi informatici per il calcolo dei relativi importi. Tutti i beneficiari, però, dovrebbero ricevere gli accrediti a breve.

Il Bonus Nido 2024, tra boom di domande e ritardi

Istituito con la Legge 232/2016, ovvero la Legge di Bilancio 2017, il Bonus Nido è un contributo erogato dall’INPS per permettere alle famiglie con figli piccoli, ovvero di età inferiore ai tre anni, di alleggerire le spese per gli asili nido o altre forme di assistenza presso la propria abitazione.

Potenziato nel corso degli anni, il Bonus Nido è stato rinnovato con la Legge di Bilancio 2024, cioè la Legge 213/2023, prevedendo:

  • un contributo per un minimo di 1.500 euro e un massimo di 3.600 euro annui, con pagamenti mensili;
  • un importo massimo previsto per le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro e un figlio nato dopo il 31 dicembre 2023;
  • degli importi intermedi di 3.000 euro, per gli ISEE fino a 25.00 euro, e di 2.500 per gli ISEE da 25.001 e 40.000 euro;
  • un importo minimo per gli ISEE superiori a 40.000 euro.
Asilo nido
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Per poter accedere all’agevolazione, i genitori interessati devono presentare domanda, tramite la piattaforma digitale INPS, allegando la certificazione ISEE e la spesa sostenuta per asili nido o altre forme di assistenza, come ad esempio le relative fatture. In assenza di un ISEE aggiornato, viene considerato il contributo minimo.

La misura è stata accolta positivamente dai neogenitori e, proprio per questa ragione, vi è stato un boom nelle richieste per l’agevolazione. Ed è forse per questo motivo che vi sono stati per il Bonus Nido dei pagamenti in ritardo, con alcune famiglie che attendono ancora l’erogazione degli importi per le domande presentate alla fine dello scorso anno. Ma quali sono le ragioni alla base di queste lunghe attese?

Le cause del ritardo per il Bonus Nido

Già nel corso della primavera 2024, l’INPS aveva confermato sulle proprie pagine social alcuni ritardi nell’erogazione delle somme, dovute all’elevato numero di richieste e alla necessità di aggiornare i sistemi informatici per il calcolo degli importi, soprattutto per le domande presentate senza un ISEE aggiornato. Eppure, i rallentamenti pare si siano ripresentati a fine anno, con il pagamento del bonus nido di dicembre 2024 non ancora pervenuto per diverse famiglie. 

Anche per l’ultima tranche dei pagamenti 2024, sembra che i ritardi possano essere connessi a un sovraccarico di domande e di verifica delle relative documentazioni, come si evince da alcune risposte fornite ai commenti sulla piattaforma Facebook. In ogni caso, le richieste accettate verranno correttamente gestite il prima possibile, potenzialmente entro aprile, in base alle tempistiche di lavorazione.

Quando pagano il Bonus Nido 2024

Specificata la natura dei ritardi, quando verranno pagati i Bonus Nido per i mesi arretrati del 2024? Innanzitutto, è necessario sapere che:

  • i pagamenti dell’agevolazione non seguono un calendario fisso, ma dipendono dalla data di presentazione della domanda e dalle tempistiche tecniche necessaria alla verifica della documentazione allegata;
  • in genere, sono necessari circa 30 giorni dall’approvazione della domanda per l’effettiva erogazione del contributo.

Di conseguenza, per le richieste presentate a dicembre 2024, i pagamenti sono cominciati tra gennaio e febbraio 2025 e potrebbero ipoteticamente protrarsi fino ad aprile, in particolare per quelle domande tutt’ora in lavorazione, ad esempio per la presenza di documentazione aggiuntiva integrata successivamente. Le ricevute relative al 2024 devono essere caricate entro il 31 luglio 2025 per garantire l’erogazione.

Cosa fare se non arriva il Bonus Nido?

Comprensibilmente con i ritardi accumulati per l’erogazione degli importi, come devono comportarsi le famiglie, in caso il Bonus Nido non dovesse risultare pagato entro le tempistiche medie previste?

Il primo passaggio consiste nella verifica della situazione sul Portale INPS. Per farlo, è sufficiente:

  • collegarsi al servizio con le credenziali SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • controllare lo stato della domanda e assicurarsi che le ricevute o le fatture siano state tutte correttamente caricate, così come anche eventuali altri documenti necessari.
Verifica del Bonus Nido
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Se non si rilevano online errori o documentazione mancante, si può procedere con un sollecito del pagamento del Bonus Nido. Se la domanda è completa ma non è evasa, si può provare con un sollecito di pagamento del Bonus Nido:

  • utilizzando la sezione “INPS Risponde” sul portale online;
  • tramite il Contact Center INPS chiamando il numero 803164 da rete fissa e 06164164 da rete mobile.

In alternativa, si può richiedere supporto al patronato CAF territorialmente competente.

Le domande per il Bonus Nido 2025

In attesa che tutte le prestazioni relative al 2024 vengano evase, l’INPS ha annunciato l’apertura delle domande per il Bonus Nido 2025. La Legge di Bilancio 2025, ovvero la Legge 207/2024, ha infatti rinnovato l’agevolazione, escludendo l’Assegno Unico dal calcolo dell’ISEE, affinché il bonus sia disponibile a una platea più ampia di beneficiari.

Con il messaggio INPS 1014/2025, pubblicato il 24 marzo 2025, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha confermato:

  • l’apertura delle richieste per il 2025;
  • la validità, per i pagamenti da gennaio ad aprile 2025, dei documenti già accettati nel 2024, per le domande presentate entro il 31 marzo.

Le domande verranno elaborate a partire dal 2 aprile e, per questa ragione, si possono presumere le seguenti tempistiche di pagamento:

  • per le domande presentate entro il 31 marzo, i primi pagamenti dovrebbero arrivare entro maggio 2025, considerando circa 30 giorni per la lavorazione della pratica;
  • per i pagamenti del periodo aprile-dicembre 2025, l’erogazione dovrebbe essere mensile, entro 30-60 giorni dal caricamento della documentazione, in base ai fondi disponibili.

In caso di dubbi sulla presentazione della documentazione, o sulle tempistiche di pagamento, è sempre utile contattare direttamente l’INPS o, ancora, il CAF territorialmente di riferimento per il proprio Comune.

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