Partito democratico e movimento 5 stelle di nuovo faccia a faccia. Questa volta non c'è il leader dei pentastellati, beppe grillo, ma c'è il presidente del consiglio, Matteo renzi. Il terreno di gioco è la legge elettorale
Un incontro nel quale non sono mancati i rimpalli, ma che è stato letto come una reciproca apertura. Tanto che è stato messo in programma un secondo appuntamento. Da una parte del tavolo renzi, Roberto speranza, Alessandra moretti e Debora serracchiani; dall'altra parte Luigi di maio, Giuseppe Brescia, maurizio buccarella e danilo toninelli
Il m5s ha avanzato la sua proposta - una soglia di sbarramento al 5 per cento sulla nuova legge elettorale - e ha sottolineato: "siamo a questo tavolo con grande responsabilità e serenità. L'talia non si può permettere di tornare indietro, né di rimanere in una crisi istituzionale per 8 anni a causa del porcellum. Non è sufficiente per noi esprimere le preferenze a favore, ma prevediamo nella nostra proposta anche una preferenza negativa. I partiti sono così obbligati a monte a evitare di candidare persone impresentabili. Il nostro progetto è contro il voto di scambio. Abbiamo disgiunto la scheda del voto al partito dalla scheda della preferenza"
Renzi ha poi replicato spiegando che per il pd il "democratellum" (poi chiamato anche "toninellum", "complicatellum" e "grandefratellum") del m5s "è fortemente deficitario sotto il profilo della governabilità". Aggiungendo: "questo della governabilità è un elemento che vorremmo mettere sul tappeto, e quindi vi domandiamo: potete prendere in considerazione l'ipotesi di introdurre un elemento di ballottaggio che consente di dare la vittoria certa? quanto alle preferenze, noi non ne abbiamo paura"
L'incontro è stato caratterizzato da un fitto "botta e risposta" e dalla promessa di rivedersi presto. Di maio ha detto: "la legge elettorale che portiamo qui è solo un punto di partenza. Tra tre o quattro giorni ci rincontriamo e valutiamo i punti di caduta sui quali poter discutere insieme". Parole accolte favorevolmente da renzi, che ha affermato: "ma venite con le idee chiare". Il presidente del consiglio ha poi aggiunto: "visto che siamo nella immediata scadenza delle riforme costituzionali al senato, siete anche disponibili a ragionare di riforme?"
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