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Novità sul fronte del cumulo gratuito delle pensioni. La circolare dell’Inps che rende operativa la misura è pronta e sarà presto esecutiva.

Finora il cumulo gratuito era rimasto bloccato per i liberi professionisti per una differenza di requisiti anagrafici utili al pensionamento. L’apposita circolare dell’Inps punta, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro sentite le Casse dei professionisti, a rendere operativa le misura anche per i professionisti.

Le casse previdenziali hanno a volte requisiti di pensionamento anticipati rispetto a quelli previsti dall’Inps e questo può portare a un pagamento anticipato dell’assegno pensionistico da parte delle stesse casse previdenziali, con conseguenze economiche sul loro bilancio che, per norma, devono garantire la sostenibilità a 30 anni.

Il problema della norma è che non stabilisce come fare in caso di requisiti anagrafici diversi. La soluzione individuata dall’Inps, in mancanza di una normativa specifica del caso, è: il cumulo potrà essere utilizzato da subito per il diritto alla pensione. In relazione invece all’importo dell’assegno, l’Inps verserà la parte di sua competenza, per quanto riguarda la parte di competenza della cassa professionale, il versamento avverrà al raggiungimento dei relativi requisiti. L’assegno Inps sarà un anticipo della pensione, altrimenti avrebbero dovuto essere riconosciute le relative integrazioni e le maggiorazioni sociali, con ulteriore appesantimento dei conti.

Il cumulo gratuito delle pensioni è entrato in vigore con l’ultima legge di Bilancio e permette di accorpare i periodi di contribuzione in enti previdenziali diversi. Grazie al cumulo gratuito è possibile sommare i periodi di iscrizione a enti diversi per avere un’unica pensione, anche se in nessuna delle gestioni sono stati maturati i requisiti contributivi richiesti. Il cumulo vale sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

La domanda deve essere presentata all’ultimo ente al quale si versano i contributi e la pensione è pagata con un solo assegno dall’Inps, che poi richiede i pro-quota alle gestioni interessate.

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