I lavoratori che non intendano aspettare il compimento dei requisiti anagrafici, possono anche richiedere la pensione anticipata. Vediamo come funziona per i dipendenti, pubblici e privati, e per gli autonomi.
Tra le varie opzioni che i lavoratori hanno per raggiungere la pensione, oltre al maturamento del requisito dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, si può anche ricorrere, tra le altre, alla pensione anticipata standard, prevista sia per i dipendenti (del settore pubblico e privato) che per gli autonomi.
La pensione anticipata standard, infatti, offre un’alternativa alla pensione di anzianità sin dalla riforma delle pensioni Monti-Fornero datata 2011. Ne possono fare richiesta lavoratori e dalle lavoratrici, senza vincoli di età anagrafica, che rispettino determinati requisiti contributivi: 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
Tali parametri contributi valgono sia per i lavoratori autonomi (privati o pubblici) che per quelli dipendenti. Come sottolineato in precedenza, infatti, le uniche distinzioni in termini di requisiti hanno a che fare squisitamente con il genere (uomini o donne). Inoltre, in caso di contratto di lavoro dipendente è necessaria la cessazione del rapporto con il datore di lavoro, per i lavoratori autonomi invece l’interruzione dell’attività non è una condizione richiesta.
La pensione anticipata può essere erogata ai lavoratori la cui pensione è liquidata dall’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o dalla Gestione Separata Inps. Tuttavia, per accedere alla pensione anticipata standard è necessario attendere la cosiddetta finestra mobile di tre mesi dalla maturazione dei requisiti.
In questo periodo si può continuare a lavorare, anche se non è necessario farlo. La pensione anticipata decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
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