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I prezzi delle case di Parigi sono scesi sotto gli 8mila euro a m2
GTRES

Nell'ultimo trimestre del 2014 il costo al metro quadrato delle case a Parigi è sceso sotto gli 8mila euro. A renderlo noto l'indagine condotta dal notariato dell'ile de france. Un dato che indica come nella capitale francese il continuo calo dei prezzi degli immobili stia diventando generalizzato.

Sui venti quartieri della città a resistere sono solo tre: il quinto, l'ottavo e il nono. Questi arrondissement prezzano i loro immobili a oltre 10mila euro al metro quadrato. In ogni caso, come evidenziato da Italia oggi, circa due volte meno rispetto a un paio di anni fa.

Se si guarda all'intera Francia, si nota come nell'ultimo trimestre dello scorso anno i prezzi siano scesi del 2,2%. E la caduta sembra destinata a proseguire. Per il 2015 i professionisti del settore prevedono un'ulteriore limatura del 5% a parigi e nella regione dell'ile de france.

Secondo il presidente della federazione nazionale degli agenti immobiliari, jean-francois buet, tuttavia si tratta di un fenomeno sano, che dimostra come i prezzi si riaggiustino e il mercato sia capace di equilibrarsi.

Il taglio dei prezzi ha penalizzato soprattutto i quartieri più cari: il secondo, il quarto e il settimo. Qui, infatti, i cali sono stati - rispettivamente - del 6,2%, del 7,4% e del 6,5%. Una diminuzione che è stata determinata dalla rarefazione degli investimenti nell'immobiliare d'epoca.

Il notaio parigino thierry delesalle ha spiegato che il fenomeno del mattone, che sosteneva il forte aumento dei prezzi, è quasi scomparso lasciando il posto all'alloggio rifugio e quello che c'è oggi è un mercato di utilizzatori che vogliono trattare.

Gli immobili maggiormente penalizzati dalla caduta dei prezzi sono le case grandi, dai cinque vani in su, mentre i tagli piccoli (gli studio, i bilocali, i trilocali e i quadrilocali) sembrano non conoscere crisi. Vanno bene anche gli immobili di qualità, molto ambiti.

Un altro aspetto evidenziato è che gli investitori hanno completamente abbandonato il mercato dell'esistente prediligendo le nuove costruzioni, complici le semplificazioni fiscali. C'è poi il mercato delle seconde case, che non è sfuggito alla crisi registrando un 30% in meno di compravendite

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